Lo sciacallaggio politico sulla vicenda delle due minori in carico ai servizi sociali recentemente collocate in casa famiglia sta raggiungendo livelli veramente difficili da comprendere e da commentare.
In ogni caso ci corre l’obbligo di precisare quanto segue:
- Si può attaccare quanto si vuole Sindaco e Assessore ma non si può far finta di non sapere che su questo tipo di provvedimenti la parte politica non entra e non deve entrare in nessun modo. La legge riconosce agli assistenti sociali, nei casi previsti, autorità pari a quella giudiziaria. Al Tribunale dei Minori spetta il compito di convalidare o meno il loro operato. Assurdo immaginare che un politico, sia esso anche il Sindaco, possa intervenire per promuovere o per impedire un intervento come quello previsto dall’art. 403 del codice civile;
- Ai politici spettano i compiti di programmazione e di indirizzo mentre i compiti gestionali sono di esclusiva competenza dei dirigenti e della struttura amministrativa che ad essi risponde. A coloro che intendono candidarsi alle prossime elezioni comunali suggeriamo di leggere per bene il Testo Unico degli Enti locali per verificare quali sono i poteri di Sindaco, Assessori e Consiglieri e cosa invece spetta a Dirigenti e Posizioni organizzative;
- La funzione di Tutore delle minori assegnata al Sindaco dall’autorità giudiziaria è puntualmente delegata ad un assistente sociale. Anche qui, non si può far finta di non sapere che il Sindaco non può assolvere a tale delicatissima funzione in favore dei 19 (diciannove) minori collocati in casa famiglia. Pertanto l’assistente sociale che ha provveduto a collocare le minori in casa famiglia ha correttamente informato e coinvolto l’assistente sociale alla quale il Sindaco ha affidato l’esercizio dei poteri connessi alla tutela.
- I minori collocati, ad oggi, in casa famiglia dai Servizi sociali del Comune di Cassino sono 19 (diciannove). Nel comunicato stampa diramato martedì 13 aprile si dichiarava “Il Comune di Cassino segue attualmente quasi un centinaio di minori per via delle condizioni di disagio, di povertà educativa, di incapacità genitoriale”. Stravolgere questa dichiarazione è scorretto e fuorviante: oltre ai 19 minori collocati in casa famiglia (4 dei quali collocati insieme alle loro mamme), sono tanti i nuclei familiari fragili con minori seguiti dal Servizio con colloqui, percorsi di sostegno, affiancamento del ruolo genitoriale, consulenza psicologica, mediazione familiare. Affermare, come è stato fatto, che il Comune di Cassino ha collocato un centinaio di minori in casa famiglia è letteralmente un bugia.
Il Tribunale per i Minorenni ha fissato l’udienza nella quale verranno ascoltati i genitori delle minori, il tutore, gli assistenti sociali di riferimento del Comune e della Casa famiglia. Subito dopo verrà conferito incarico peritale per la Consulenza Tecnica d’Ufficio.
Dunque è evidente che la parte politica non ha e non avrebbe potuto avere alcun ruolo in questa vicenda.
Torniamo dunque a suggerire alle forze di opposizione extra consiliare che fare polemica politica in questo caso è del tutto fuori luogo oltre che mortificante per l’intero nucleo familiare coinvolto. Diversamente, ai consiglieri di minoranza che hanno proposto specifica interrogazione, verranno fornite tutte le spiegazioni richieste.
Allo stesso modo, suggeriamo a quei legali coinvolti che “buttarla in politica” rischia di essere poco rispettoso per la propria professione, meglio sarebbe adottare gli strumenti che l’ordinamento giudiziario mette a disposizione delle parti per tutelare gli interessi dei propri assistiti.