La cannabis è un capriccio e lo Stato non può fare cassa sulla pelle dei ragazzi

Con il solito stile equivoco un altro drappello di parlamentari M5S ha pensato di approfittare della confusione degli Stati generali per proporre al Presidente Conte un documento finalizzato a rimettere in moto il percorso legislativo di legalizzazione della cannabis.

Non soddisfatti di aver messo i ragazzi italiani all?ultimo posto fra le preoccupazioni dell?emergenza Covid, dopo aver considerato la scuola la cosa pi? inutile del Paese, dopo aver fatto altro debito che nei prossimi anni ricadr? sulle spalle dei nostri figli, mancava la ciliegina sulla torta: la legalizzazione della cannabis per affossare definitivamente il futuro di migliaia di ragazzi.
Come se non bastassero disoccupazione e politiche esclusivamente assistenzialiste a pregiudicarne ogni prospettiva.

Ovviamente il piede di porco per scardinare quel che resta dell?impostazione educativa del Paese ? rappresentato dal colpo che verrebbe dato alle organizzazioni criminali e al maggior gettito fiscale derivante dalla vendita legale dei prodotti derivati dalla cannabis.

Questo approccio si basa sull?ammissione di un fallimento dello Stato che ammetterebbe l?impossibilit? a fare di pi? nell?azione repressiva contro la diffusione di cannabis e suoi derivati che finirebbe per abbandonare tale fronte al fine di liberare uomini e mezzi per contrastare altri fenomeni criminali, evidentemente ritenuti pi? importanti.
Come a dire: ?E? una guerra che stiamo perdendo, arrendiamoci e dedichiamoci ad altri fronti?.

Ovviamente nella presentazione di questa ipotesi non si fa nessun cenno all?incremento dei consumi di cannabis che si potrebbero registrare in seguito all?approvazione della nuova normativa. Nessuna considerazione sugli aspetti non utilitaristici di un simile intervento normativo: al di l? dell?ipotizzato maggior gettito fiscale e dell?ipotizzato colpo agli interessi della criminalit? mafiosa, visto che la droga fa male – e questo ? un dato oggettivo che include la cannabis -, quanto male far? lo Stato ai suoi giovani offrendo loro lo sballo ?legale??

Immaginare che all?indomani di questo provvedimento i consumatori di cannabis smettano di rivolgersi al mercato illegale ? semplicemente un?illusione. Infatti il carico fiscale inciderebbe sul prezzo del prodotto-cannabis provocando una diversa offerta fra mercato nero e mercato legale. Il prezzo finale del prodotto sul mercato finale si andr? a comporre sommando:

  • i costi di produzione – che certamente non saranno concorrenziali rispetto ai costi di produzione dei paesi del terzo mondo con manodopera ad esempio non contrattualizzata.
  • il profitto dell?operatore commerciale che effettuer? la vendita;
  • il carico fiscale che, solo per fare un esempio, nel caso delle sigarette ammonta al 75% del prezzo di vendita, che generer? un prezzo finale insostenibile per i consumatori abituali.

Consumatori abituali, persone dipendenti da sostanza stupefacente, tossicodipendenti.
I quali continueranno a scegliere il mercato illegale capace di soddisfare i propri bisogni a prezzi certamente pi? contenuti.

Quel che resta dunque degli ?introiti? derivanti dalla vendita legale di cannabis andrebbe infine confrontato con la maggiore spesa sociale e sanitaria derivante dal sicuro aumento dei consumatori.

L?abbiamo visto sia con il fumo che con il gioco d?azzardo. Mentre con il fumo, norme pi? restrittive e maggiore consapevolezza sulla dannosit? hanno generato una diminuzione dei fumatori, nel gioco d?azzardo la legalizzazione, gli scarsi controlli sul gioco dei minori, la pubblicit? sconsiderata hanno provocato un aumento dei giocatori e dei giocatori patologici.

Con la cannabis sarebbe la stessa cosa. Inoltre, venendo meno lo stigma sociale, anche il primo approccio con la sostanza stupefacente sarebbe molto pi? facile: la si trova in vendita legalmente ed ? pure controllata?

Anche solo un aumento del 20% degli attuali consumatori di cannabis (500.000), significa migliaia di persone in pi? da curare presso SerT, Comunit?, Centri per la Salute mentale, per non parlare di altri problemi come quelli legati all?apparato respiratorio e ai tumori.
E per non parlare del riflesso, anche economico, sulla societ? intera di queste migliaia di persone che diventano inattive.

Secondo i dati riportati nell?ultima Relazione al parlamento i giocatori d?azzardo patologici sono oggi oltre 1 milione. Se si considerano quelli problematici si arriva a 2 milioni di persone. E questo ? il risultato della operazione di legalizzazione del gioco d?azzardo.

Ma al di la di questo noi siamo contrari a questo disegno di legge perch? si da degli obiettivi sulla pelle dei ragazzi italiani, delle persone pi? fragili, di coloro ai quali invece si dovrebbe offrire ben altro: lavoro, universit?, opportunit? di costruirsi un futuro.

La cannabis ? un capriccio: accettare questo tipo di approccio da parte dello Stato sarebbe tremendo. Lo Stato che sfrutta la debolezza dei propri cittadini per fare cassa. Cos? come gi? avviene oggi per il gioco d?azzardo!

Invece noi aspettiamo:

  1. che venga convocata una conferenza nazionale antidroga per confrontarci su questi temi
  2. che venga rimesso in moto di dipartimento nazionale antidroga con una direzione politica e tecnica
  3. che venga riconvocata la consulta nazionale degli operatori delle dipendenze
  4. che si abbia il coraggio di avviare un?azione restrittiva sul gioco d?azzardo come ? stato fatto negli anni 90 per il fumo al fine di contenere i danni che stanno dilagando.

Chiude il Civico sociale: come cambia l’economia non profit

Due realt? sociali importanti, La Piccola sosteria della coop. La Tana e il Civico Sociale della coop. I Naviganti hanno deciso di non riaprire in seguito alla pandemia, ai lunghissimi tre mesi di chiusura e alle nuove regole che per motivi diversi abbassano notevolmente la sostenibilit? economica di queste imprese sociali.

La citt? di Cassino rischia di perdere due occasioni importanti, due punti di riferimento per centinaia di persone che hanno scelto di vivere, di comprare, di mangiare, di stare insieme in maniera differente, mettendo al primo posto valori che in certi luoghi, oltre che professati possono essere anche praticati. Ma io credo che sia possibile trasformare questo rischio in una opportunit?, solo se insieme, al di l? delle parole, saremo in grado di lavorare fianco a fianco per inventare strade nuove.

In tanti abbiamo manifestato la solidariet? e l’affetto a Paola Lucchetti, a Simona Di Mambro e a tutti i cooperatori che insieme a loro hanno scommesso su un’avventura imprenditoriale e sociale allo stesso tempo ma nella doppia veste di cooperatore e di amministratore sento il dovere di guardare avanti, coltivare speranza e avere fiducia nel futuro. 

Sono passati ormai vent’anni da quando insieme ad altri educatori abbiamo fondato la cooperativa sociale di Exodus e so molto bene cosa significa contemperare l’attivit? produttiva e l’inserimento lavorativo di persone fragili, il pagamento degli stipendi, delle tasse come fa qualunque impresa e la dimensione sociale, la sostenibilit? ambientale, il rispetto dei valori.

E non ? vero, come purtroppo molti pensano che le imprese sociali, in quanto onlus, hanno costi di gestione pi? economici: il risparmio fiscale derivante dall’inserimento lavorativo di un soggetto svantaggiato ? identico, qualunque sia il tipo di impresa che lo assume.

Piuttosto, quello che ? mancato probabilmente finora, ? un sentire comune, una condivisione che faccia sentire meno soli in un tempo di crisi, o meglio, di cambiamento. E’ per questo che abbiamo gi? fatto delle riunioni con alcune cooperative sociali, tra cui la Tana e I Naviganti, per iniziare costruire una strada comune, da percorrere insieme, per promuovere l’economia sociale sul nostro territorio. 

D’altra parte, specialmente in questo momento, la via pi? saggia per la ripartenza economica ? quella del non profit, che gi? nel pieno della crisi dopo il 2009, ? stato l’unico settore che ? cresciuto in termini di produzione e di occupazione: oggi bisogna salvaguardare la sopravvivenza delle imprese e dei posti di lavoro e il concetto di profitto andr? probabilmente riconsiderato.

Quale pu? essere oggi il compito di una Amministrazione comunale? Si pu? riassumere in una sola parola: co-progettazione. Dentro questa parola c’? una visione, quella secondo la quale il Terzo settore ? un segmento importante dell’economia locale che produce beni, servizi e occupazione e in quanto tale va promosso e valorizzato all’interno di un sistema economico complesso. C’? una missione che l’ente locale deve sentire propria ed ? quella di sostenere le imprese sociali attraverso partnership operative nei confronti della Regione o dell’Europa attraverso la partecipazione a bandi e avvisi pubblici per il reperimento di risorse. C’? uno stile improntato alla ricerca della pari dignit? fra pubblico e privato sociale perch? ad obiettivi comuni si concorre con uno sforzo comune. C’? infine e soprattutto l’idea che “fare sistema” significa rimboccarsi le maniche, spogliarsi dei ruoli, condividere sofferenze, sogni e progettualit?.

L’economia sociale della nostra citt? pu?, e dovrebbe a mio avviso, fare un salto di qualit? ma lo dobbiamo fare insieme: due decenni di gavetta ormai sono sufficienti per co-progettare uno spazio d’azione che veda le cooperative sociali come avamposti dell’economia che verr?, economia che non potr? pi? fondarsi sul profitto ma sulla condivisione. E sulla condivisione c’? tutto il tema dei beni comuni, a partire da quelli confiscati alla criminalit? organizzata per arrivare agli spazi pubblici non utilizzati o a quelli utilizzati parzialmente.

Immagino ad esempio che il Civico sociale potrebbe rivivere all’interno dell’ex pub Highlander nel quartiere Colosseo, diventare luogo di reinserimento per donne vittime di violenza ospiti di una casa rifugio, in una logica di integrazione capace di ampliare la percezione della propria esperienza imprenditoriale come bene comune. Cos? come immagino che la coop. la Tana potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nella riconversione al biologico delle mense scolastiche.

Le cose cambiano, i tempi cambiano, i bisogni cambiano, le condizioni cambiano. Inutile cercare di convincere Simona a non chiudere il Civico sociale perch? oggettivamente sono venute meno le condizioni ed oggi bisogna avere la capacit? di reinventare quell’esperienza, con gli stessi obiettivi ma con modalit? diverse, condivise in una logica ri-generativa. Non possiamo piangerci addosso, dobbiamo rimboccarci le maniche e dobbiamo farlo insieme.

Ciociaria Oggi, 28 maggio 2020
Intervento in Consiglio comunale

Intervento in Consiglio comunale

SocialNews | 1 |

Il report delle attività del progetto CassinoRisponde, il mio intervento in Consiglio comunale, la riapertura dei centri estivi, il lavoro dei consiglieri Demos. 

Sono giorni carichi di aspettative sugli effetti della ripresa delle attività. Ripartire è urgente non solo per l’economia ma soprattutto per la dimensione sociale vera che abbiamo dovuto mettere da parte e che è vitale soprattutto per bambini e ragazzi finora costretti in casa.

Il mio intervento in Consiglio comunale Siamo ormai nel pieno della Fase 2 e insieme alle attività riprendono anche le polemiche sterili da parte di chi non ha né idee né proposte malgrado calchi da decenni la scena politica. Nella mia risposta al Consiglio Comunale di venerdì scorso ho cercato di non scendere al suo livello e alzando un po’ il tono della discussione ho cercato di far capire qual è la nostra idea di politica intesa come servizio alla comunità. 

I numeri di “CassinoRisponde” Il Consiglio comunale si è aperto con una relazione del nostro SindacoEnzo Salera, il quale ha presentato tutta l’attività dell’Amministrazione comunale di fronte all’emergenza Covid19 ed in particolare i risultati del progetto CassinoRisponde dal 9 marzo al 14 maggio. 

Più proposte concrete dalla minoranza, please Ottima come sempre la Capogruppo Demos Alessandra Umbaldo che nell’ultimo Consiglio comunale, a differenza di quanto qualcuno ha voluto pensare e far credere, ha fatto un intervento di apertura alla collaborazione con le opposizioni. Ha detto “va bene la critica all’operato della maggioranza ma che sia costruttiva, accompagnata cioè da proposte operative vere, concrete, realizzabili”. Ecco, io credo che se non si esce da questa vecchia logica di doversi annientare a vicenda pensando di poter incassare poi i risultati nella prossima campagna elettorale, non si cambia. E invece noi dobbiamo cambiare. 

“La scuola a colori” “La macchina delle favole” Ancora una volta il nostro Consigliere Demos Bruno Galasso è stato protagonista di iniziative culturali rivolte ai bambini con il progetto “La scuola a colori”, la canzone che ha coinvolto centinaia di bambini di Cassino ma anche di tante altre parti d’Italia e del mondo e del progetto “La macchina delle favole”. Queste operazioni hanno un valore politico straordinario per chi lo sa cogliere. Bisogna dire che, oggettivamente, dei bambini in questo periodo, non si é occupato nessuno. Per questo abbiamo pensato che fosse necessario prendere per mano coloro che erano più smarriti di fronte alle vicende del Covid-19.

Le interviste di “Demos Informa” Fabio Gervasio sta facendo un lavoro straordinario con le interviste della rubrica “Demos informa” arrivata ormai alla 18ma puntata. Il percorso attraversa la società nella sua interezza grazie al contributo degli autorevolissimi ospiti: dal Sindaco di Cassino al Rettore dell’Università, dal Consigliere Paolo Ciani a tanti altri amministratori, psicologi, professori universitari, insegnati e protagonisti dell’Italia che resiste al tempo del Covid-19. Sul canale YouTube la playlist con tutte le interviste.

Più speranza, meno pessimismo Nell’ultimo Consiglio comunale abbiamo sentito prefigurare da qualcuno scenari apocalittici e ansiogeni per i prossimi mesi. Io non credo che questo sia l’atteggiamento giusto. Questa è la nostra partita. Come per quelli che sono venuti prima di noi le partite erano la guerra e il nazifascismo, il terrorismo degli anni ‘70, le stragi mafiose. Compito della politica non è cavalcare le paure, quello si chiama populismo. Compito della politica è guardare avanti con fiducia. Ci salverà l’impegno, la fatica, la responsabilità non certo il piagnisteo! 

 

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Il mio intervento al Consiglio comunale del 15 maggio 2020

Consiglio Comunale del 15 maggio 2020

Io credo che esistano due modi di fare politica: il primo consiste nell’adoperarsi per trovare soluzioni a beneficio di tutti i cittadini, il secondo consiste nel trovare soluzioni a problemi individuali di singoli cittadini.

Nel primo caso il consenso si guadagna esclusivamente sulla base dell’opinione pubblica,  nel secondo caso il consenso si guadagna sulla base della relazione personale fra il cittadino che ha avuto bisogno di una soluzione e il politico che si ? adoperato per trovare quella soluzione.

Non si pu? negare che nel secondo caso, in campagna elettorale, il politico che ha l’abitudine di risolvere problemi personali a singoli cittadini terr? bene in evidenza la lista dei cittadini per i quali si ? adoperato per risolvere il problema personale che avevano.

Ecco io credo che noi ogni giorno abbiamo davanti queste due possibilit? e possiamo scegliere tra l’impegno per le soluzioni individuali e l’impegno per le soluzioni collettive. Questa ? una cosa che riguarda tutti noi, nessuno escluso.

Don Lorenzo Milani, nel libro “Lettere ad una professoressa” scrisse: “Ho imparato che il problema degli altri ? uguale al mio. Sortirne tutti insieme ? politica. Sortirne da soli ? avarizia”. 

Ecco, noi dobbiamo trovare soluzioni che riguardano tutti i cittadini e garantire l’accesso a quelle soluzioni per chi ne ha bisogno.

Le racconto e Vi racconto un episodio che ? emblematico di una situazione che la nostra Amministrazione si ? incaricata di cambiare radicalmente. Nelle prime settimane di lavoro come Assessore ho chiesto di vedere la parte del Bilancio che riguarda i Servizi Sociali. Eravamo credo verso la fine di luglio. Una delle voci riguardava un fondo per sostenere persone in difficolt? nel pagamento delle bollette e ammontava a circa 12 mila euro. Ho domandato quanto ci fosse ancora disponibile dato lo stanziamento e dato il fatto che eravamo gi? praticamente ad agosto. La risposta ? stata “I 12 mila euro sono tutti l?, non abbiamo usato niente”. E come ? possibile? Mica le bollette si pagheranno solo nel secondo semestre? Volete sapere la risposta? “Eh, Assesso’ che volete, prima veniva sempre qualche consigliere che accompagnava qualche persona in difficolt? e noi, verificato lo stato di bisogno, gli pagavamo la bolletta. Poi, a febbraio ? caduta l’Amministrazione e quindi non ? venuto pi? nessuno, perci? i soldi stanno ancora l?“.

Ecco io credo che in un paese civile se c’? un budget per pagare le bollette, si dice pubblicamente, si fa un avviso pubblico, i cittadini fanno la domanda, si stila una graduatoria e si danno i soldi. I consiglieri comunali non si possono sostituire agli assistenti sociali. Anche perch? poi gli assistenti sociali non fanno campagna elettorale, mentre i consiglieri si. E non ? bello approfittare della condizione di bisogno di un cittadino per consolidare una relazione che poi si potrebbe trasformare in un voto.

Per questo il lavoro di intermediazione che lei si ? preso la briga di fare nella presentazione delle domande per i buoni spesa ? stato giudicato male. Sin dal primo momento abbiamo detto che non avremmo accettato intermediazioni nella presentazione delle domande, men che meno da parte di politici e consiglieri comunali.

C’? anche un altro motivo: la normativa prevede che i buoni spesa sono destinati alle persone in carico ai servizi sociali mentre per i nuclei familiari NON in carico ai servizi sociali, gli uffici devono provvedere a prenderli in carico. Per prendere in carico un nucleo familiare bisogna instaurare una relazione con esso. Fare domande, ascoltare risposte, conoscere la storia, la situazione economica, gli effetti che la pandemia ha provocato su quel nucleo familiare come la perdita di lavoro o l’insorgenza di malattie, l’eventuale presenza di minori e tante altre cose.

Dunque ognuno faccia il proprio mestiere: per aiutare le persone nei loro problemi personali ci sono gli assistenti sociali. Per elaborare le strategie di sviluppo di una citt? ci sono i politici. Bisogna solo scegliere da che parte stare perch? fare le due cose insieme poi in campagna elettorale si genera una confusione a mio avviso poco rispettosa della dignit? delle persone che in nessun modo devono sentirsi obbligate nell’espressione del proprio voto elettorale.

Un’altra cosa la voglio dire a proposito dei Volontari visto che lei per conoscere i nomi delle 83 persone che hanno dato la disponibilit? a partecipare alle attivit? del servizio “CassinoRisponde” ha fatto addirittura una richiesta di accesso agli atti. Io credo che i consiglieri, soprattutto quelli della minoranza, abbiano il diritto di conoscere gli atti amministrativi per verificarne la correttezza, la trasparenza e quant’altro. E noi della maggioranza vi ringraziamo per questo lavoro di controllo perch? cos? se facciamo degli errori voi ce lo segnalate e noi evitiamo di finire magari in Procura come purtroppo ? accaduto nel passato recente.

Ma la lista dei nomi dei volontari a cosa le serve lei lo dovrebbe spiegare, dovrebbe dire in quale modo conoscere quegli 83 nomi le sar? utile a verificare la correttezza dell’operato di quest’Amministrazione. Perch? se lei non lo spiega, e nella sua istanza di accesso agli atti lei non lo ha spiegato, allora si pu? pensare di tutto. Si tratta di informazioni personali, per me ? una gravissima violazione della privacy che nulla ha anche fare con il giusto compito di controllo che spetta alla minoranza.

Io credo che non si sia mai verificata nella nostra citt? una mobilitazione cos? importante e generosa da parte di volontari singoli, non associati, e di associazioni e organizzazioni di volontariato che si sono messi a disposizione dell’Amministrazione comunale per aiutarci a fronteggiare le necessit? dovute a questa pandemia.

Come sapete sono cresciuto nel mondo del volontariato e conosco bene la prudenza con la quale i soggetti del volontariato si avvicinano alle Istituzioni nella preoccupazione che la politica possa in qualche modo voler utilizzare la genuina disponibilit? di chi vuole mettersi al servizio della collettivit?.

Questo ? il motivo per cui io ho sentito e sento la necessit? di proteggere la serenit? e la privacy dei volontari nel momento in cui un politico, nell’ambito della sua legittima attivit? di controllo sull’operato della maggioranza, utilizza lo strumento dell’accesso agli atti per conoscere l’identit? delle persone che – mettendo a rischio la propria salute – hanno scelto di servire la collettivit? collaborando con l’Assessorato.

I Volontari si sono avvicinati perch? si fidano di questa amministrazione e questa amministrazione ha il dovere di proteggerli. Far circolare elenchi nominativi senza nessun motivo trovo che sia lesivo della dignit? dei volontari stessi. 

Ci? che invece ho detto e che voglio confermare in quest’Aula ? che i politici devono avere grande rispetto per i Volontari, oserei dire ammirazione nei confronti di persone che hanno uno spirito di servizio, di dedizione al bene comune, di generosit? nei confronti del prossimo, che agiscono in maniera disinteressata e che vivono valori che nel mondo politico forse sono pi? facilmente dimenticati. Bench? Paolo VI parl? della politica come della forma pi? alta di carit?.

Quindi se lei consigliere Evangelista deve fare attacchi – per fare in modo che i giornali si occupino di lei – attacchi pure il sottoscritto ma lasci stare i volontari.

Il senso della politica per il volontariato

L’INCHIESTA, 18 APRILE 2020 – ?Sono entrato in politica anche per dire ai politici di alzarsi in piedi quando passano i volontari!?. ?Penso che dovremmo aprire la Villa comunale ai bambini con ingressi controllati e su prenotazione?.

Intervista di Lorenzo Vita

?CassinoRisponde? rappresenta un modo completamente nuovo di affrontare i problemi sociali. Qual ? il vero significato di quest?esperienza ?

Credo molto nella necessit? di produrre innovazione sociale attraverso l?esperienza sul campo e attraverso l?integrazione degli approcci. Problemi complessi hanno bisogno di risposte articolate. Perci? era necessario mettere insieme la professionalit? del servizio sociale, la passione del volontariato e la responsabilit? di imprese e cittadini. Abbiamo dimostrato che la solidariet? ? pi? contagiosa del virus. Quando una citt? sa fare squadra pu? affrontare qualsiasi crisi! Voglio sottolineare che il lavoro degli assistenti sociali nella valutazione delle richieste ? stato veramente egregio. Grande professionalit? unita a una sensibilit? per i problemi delle famiglie hanno prodotto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Malgrado le condizioni di lavoro non siano delle migliori: 7 assistenti sociali e altri 6 dipendenti per un totale di 13 operatori stipati in 3 stanze con strumenti informatici medievali. Purtroppo il Consorzio dei Servizi Sociali ci ha gi? avvisati che luned? termineranno il loro servizio alcuni operatori e ci ritroveremo di nuovo con la solita gravissima carenza di organico. Ricordo che per legge Cassino dovrebbe avere 8 assistenti sociali (1 ogni 5.000 abitanti) invece ne ha uno solo pianta organica). Malgrado ci?, umore e motivazione ai massimi livelli. 

La citt? in queste settimane ? ricca di iniziative solidali di ogni genere, questa ? la Cassino che le piace?

Esattamente. Ognuno ha dato un contributo ed ? in corso una gara di creativit?, una rincorsa al bene che ha sorpreso piacevolmente tutti. Finanche un?asta solidale, la pregevole iniziativa delle Associazioni ?Cassino per la Pace? e ?Pentacromo? che hanno come obiettivo raccogliere 5.000? dalla vendita di opere d?arte da devolvere al fondo di CassinoRisponde. Questa ? la coesione sociale che ci eravamo dati come obiettivo quando ci siamo insediati. Ora la sfida ? mantenerla viva anche quando la pandemia sar? finita. 

E come?

Ho proposto al Sindaco di costituire una Fondazione di partecipazione, come ne esistono tante, soprattutto al nord: un ente non profit che metta insieme Comune, Terzo settore e Imprese socialmente responsabili, dalla Banca all?assicurazione all?azienda manifatturiera. Alcuni imprenditori hanno gi? mostrato interesse per questa ipotesi. Sono convinto che potrebbe dare frutti che oggi neanche immaginiamo, tra cui anche posti di lavoro per i giovani laureati della nostra Universit?. 

Malgrado tutto questo non mancano mai le polemiche: il Consigliere Evangelista ha formalizzato una richiesta di accesso agli atti… 

? suo diritto. Mi dispiace che sia circolata la notizia, non avrei voluto: so che devo lavorare e che sar? giudicato per quello che produco, non rispondo alle polemiche se non con i risultati del mio lavoro. Per me lui come chiunque altro pu? vedere tutti gli atti amministrativi che vuole ma quando ho visto la richiesta della lista dei volontari ho perso la testa. Ci sono persone, soprattutto ragazzi, che mettono a rischio la loro salute per servire la propria comunit?, con passione e abnegazione. E dovrebbero finire per questo nelle liste di proscrizione di un politico? ? una roba da matti. Queste persone vanno protette, sono volontari, la politica deve avere profondo rispetto e gratitudine nei loro confronti. Sono entrato in politica anche per questo, per dire ai politici di alzarsi in piedi quando passano i volontari! Ho chiesto alla Asl di eseguire i tamponi al personale dell?Assessorato e ai volontari, visto l?alto numero di persone con cui stanno entrando in contatto. Marted? mattina si comincia con il primo gruppo che si recher? per questo a Frosinone. Naturalmente i volontari sono tutti assicurati con una polizza specifica anti-Covid. 

Si dice che ? gi? al lavoro con alcuni collaboratori sulla ripresa delle attivit? normali, la fase 2. Cosa bolle in pentola?

Sono convinto che  ciascuno di noi debba impegnarsi oggi per la ripresa che ci sar? domani. Bisogna programmare adesso in modo da essere pronti quando ci sar? il via libera. Io per esempio ho tre figli piccoli che soffrono molto il non poter vedere i loro amici e so che questo ? il disagio di tutti i bambini e i ragazzi della nostra citt?. Penso ad esempio che dovremmo aprire la Villa comunale e consentire ai bambini di passeggiare con i loro genitori. Con tutte le cautele del caso: ingresso su prenotazione a numero chiuso con personale di sorveglianza e con animatori capaci di promuovere attivit? e giochi che non implichino il contatto ravvicinato. Penso che gli scout sarebbero perfetti per questa attivit?. Non so dire quando questo sar? possibile, non lo decido io anche se spero che quel momento arrivi presto. Ma dobbiamo prepararci adesso, programmare attivit? nuove, diverse dal passato, soprattutto per i bambini e per gli adolescenti che stanno pagando un prezzo altissimo e ingiusto. 

Riprenderemo l?esperienza del progetto ?Citt? dei ragazzi? avviato a ottobre scorso e la Villa comunale sar? un centro propulsore di attivit? di aggregazione educativa. Per uno o forse due anni nulla sar? pi? come prima ma questo non significa che staremo chiusi in casa. La ripresa dovr? trovarci pronti. Ci stiamo gi? lavorando.

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La solidarietà al tempo del Coronavirus

L’INCHIESTA 22 MARZO 2020

Luigi Maccaro, assessore alla Coesione sociale, ha messo in campo in questo periodo di inaspettata emergenza una vera e propria ‘unit? di pronto intervento’ di?volontari. La lunghissima esperienza nel Terzo Settore lo ha abituato ad affrontare i problemi in maniera diretta, velocizzando i passaggi burocratici e, soprattutto, agendo non in modo individuale, ma in rete. Una modalit? ancora non diffusa abbastanza.
Vediamo come.

L’assessorato ? in campo da giorni con diverse iniziative a sostegno delle fasce pi? deboli e sole in casa. Com’? la situazione?

?Con la chiusura delle scuole del 5 marzo era chiaro che la situazione era ormai serissima. Tra sabato 8 e domenica 9 marzo mi sono consultato prima con alcuni capi scout, poi con il Sindaco e abbiamo deciso di provare a mettere in piedi una task force di volontari in grado di collaborare con il personale dell’Assessorato per andare in aiuto delle persone pi? fragili, gli anziani innanzitutto, con una serie di iniziative che ormai conoscono tutti: spesa e farmaci a domicilio per chi ? solo e non pu? uscire, monitoraggio anziani soli attraverso telefonate, raccolta alimentare straordinaria per famiglie bisognose, assistenza psicologica in collaborazione con la Asl e assistenza agli stranieri a partire dalla traduzione in 15 lingue delle disposizioni anticontagio del Governo. I servizi funzionano da due settimane a pieno ritmo?.

Quanti volontari operano sul campo e di cosa c’? bisogno realmente per offrire un aiuto?

?Luned? 9 marzo nel pomeriggio avevamo gi? ricevuto circa 30 disponibilit? attraverso la mail volontari@cassinosociale.it. Ad oggi abbiamo oltre 50 disponibilit? ma non riusciamo ad attivarle tutte perch? non abbiamo lo spazio fisico per far lavorare le persone. L’Assessorato ha a disposizione solo 3 stanze e questo ? un altro problema serissimo che deve essere risolto al pi? presto: abbiamo bisogno di spazio.

I volontari sono la cosa pi? bella di questi giorni. Persone pi? o meno giovani che con discrezione, quasi in punta di piedi, lontani da microfoni e telecamere ma vicini a persone sole, anziane, ammalate portano beni di prima necessit? o fanno loro un po’ di compagnia al telefono. Il Comune – e lo dico con vergogna – non ? riuscito a garantire loro neanche una mascherina, ognuno si ? arrangiato ma nessuno si ? lamentato, a differenza di qualche impiegato comunale. Il volontariato continua ad essere una colonna portante della nostra societ? ed un ausilio irrinunciabile per le pubbliche amministrazioni spesso ingessate da mancanza di fondi, di personale e da eccesso di burocrazia.

Per dirne una: alcuni cittadini mi hanno contattato per chiedermi se potevano fare offerte in denaro per le famiglie pi? disagiate. Ebbene, dal 13 marzo ancora non si ? riusciti a predisporre gli atti per poter ricevere queste donazioni su un conto corrente dedicato. Confido che ce la faremo sperando che non sar? troppo tardi per qualcuno?.

Come cambia la solidariet? delle persone nel tempo del virus?

?Siamo tutti abituati a parlare del bene comune. In questi giorni ci tocca parlare di un male comune perch? il virus ? un male che riguarda tutti. Ed ? cos? che riscopriamo la nostra fragilit?, sentiamo che poi alla fine non ? vero che siamo cos? forti come vogliamo far apparire e che abbiamo bisogno degli altri. La fragilit? ? la cosa pi? potente che abbiamo perch? ci mette in moto le risorse migliori: la sensibilit?, la pazienza, la cura dell’altro. La fragilit? ? la radice della solidariet?, cio? non aiuto il prossimo perch? sono bravo, aiuto il prossimo perch? mi fa bene e nell’aiuto reciproco si realizza la vera vocazione dell’umanit?. Dobbiamo cercare, anche in questo frangente cos? doloroso per il Paese, quella ricchezza umana che spesso dimentichiamo a causa dei nostri pregiudizi. Il virus ? una ferita profonda ma pu? avere un effetto collaterale positivo se lo sappiamo cogliere?.

Stranieri, emarginati, senzatetto. Di loro non si parla pi?. Sono tornati ad essere invisibili?

?Sono gli ultimi tra gli ultimi e anche il motivo per cui dovremmo essere molto pi? operativi e direi anche coraggiosi nelle scelte. Proprio ieri si ? presentato un caso di un senzatetto che per motivi di sicurezza non poteva essere accolto in una struttura. Bisogna inventare soluzioni nuove come al tempo in cui il Consorzio aveva l’unit? mobile del progetto Clochard o come a Exodus dove abbiamo predisposto dei locali per la quarantena?.

A proposito di Exodus, come sta vivendo questo periodo?

?La comunit? funziona regolarmente ma a porte chiuse. Abbiamo sospeso tutte le altre attivit? e predisposto un protocollo per i nuovi ingressi che dovranno sottoporsi ad un periodo di isolamento rispetto al resto della comunit?. Per il resto niente visite dei familiari, sospese tutte le attivit? esterne per il reinserimento sociale e in cascina non pu? entrare nessuno. Gli operatori non impegnati nelle attivit? di riabilitazione con i tossicodipendenti sono in ferie o in cassa integrazione. Per i ragazzi non ? facile, in compenso sentono i familiari via skype pi? spesso. I nostri educatori, tutte le mattine vanno sul posto di lavoro, nonostante le paure e sprovvisti di qualsiasi protezione, con professionalit? e passione, facendo spesso doppi turni per coprire altri colleghi pi? fragili, pi? a rischio?.

Le politiche sociali al tempo del virus: quali criticit? ritiene siano prioritarie in questo momento?

?In Assessorato ci siamo organizzati per non chiudere il servizio anche se alcuni assistenti sociali lavorano anche da casa. Certo, se avessimo avuto le cartelle sociali informatizzate che sto chiedendo dal primo giorno che ho messo piede in Assessorato, sarebbe pi? facile continuare a seguire in remoto le famiglie fragili, i minori a rischio, le persone socialmente pi? vulnerabili, gli anziani che frequentano i centri sociali e, soprattutto, quelli che non li frequentano o le famiglie dei disabili.

Ma il dissesto ? anche questo, non poter spendere 5.000 euro per adeguare il lavoro sociale ai tempi moderni. Questa, insieme alla carena di spazi per il lavoro degli assistenti sociali ? una delle tante criticit?. Dopodich?, se anche l’Europa ha sospeso il Patto di Stabilit?, non capisco perch? un Comune, seppure in dissesto, non possa scegliere di mettere risorse per contenere l’emarginazione sociale. Resta il fatto che questo ? un sistema che va completamente rinnovato, anche tecnologicamente. Le procedure burocratiche per me sono insopportabili, che ci posso fare? Mai come oggi abbiamo bisogno di politiche sociali e di operatori sociali e invece si va solo e sempre verso la contrazione delle risorse. In queste ore l’emergenza ? sanitaria ma quando rientrer? la pandemia rimarranno le conseguenze sociali: imprese chiuse, gente senza lavoro e senza casa, diritti sociali negati.

Abbiamo davanti una sfida importante per la citt? di Cassino e la Regione Lazio non pu? sottovalutarla come ha fatto finora. Servono misure economiche straordinarie che non si perdano nei livelli intermedi. Fuori dai denti: Cassino dovrebbe ricevere risorse regionali proprie che non passino per il Consorzio dei Servizi sociali. Con il Direttore Tartaglia c’? un’ottima collaborazione ma le esigenze di una citt? come Cassino sono profondamente diverse da quelle degli altri Comuni pi? piccoli?.

Le polemiche politiche di questi giorni?

?Chi fa polemiche in questi giorni o ? sciocco o ? in malafede. Questo ? il tempo in cui le persone serie riconoscono di avere un nemico comune che si chiama Covid-19, un nemico con cui non si scherza, non si pu? essere approssimativi, un nemico che ha gi? provocato migliaia di morti e che vede medici e infermieri rischiare la vita per aiutare il Paese ad uscire da questa tragedia. Chi fa polemica in questi giorni lo fa in modo pretestuoso per guadagnare un po’ di consenso attraverso i social e trovo che sia veramente triste. Non che non si debbano fare critiche, per carit?. Per? soprattutto in questi giorni basta con la superficialit?, la mancanza di argomenti, l’incapacit? di rispettare il lavoro delle istituzioni manco fossimo ancora in campagna elettorale. C’? sempre quello che la sa pi? lunga degli altri e si mette a spiegare su facebook cosa dovrebbe fare il Sindaco. Peccato che in questi giorni non si renda conto di essere pi? che mai fuori luogo?.

andratuttobene e iorestoacasa sono solo slogan oppure voi che siete in prima linea ci credete davvero?

?Gli hashtag vanno presi per quello che sono. Io ho i miei: #cassinosolidale e #cassinorisponde. Io so che dobbiamo fare del nostro meglio, anzi dovremmo fare l’impossibile per andare incontro alle persone che in questo momento stanno vivendo malissimo. Che senso ha dire che andr? tutto bene se poi non si ha un centesimo per attivare forme di contenimento del disagio sociale??.

Redazione L’Inchiesta Quotidiano

Sballo, non si scherza più

CIOCIARIA OGGI, 23 FEBBRAIO 2020 – La decisione?Telecamere in piazza Labriola e rifinanziamento della legge anti-droga. Spaccio under 14 e genitori disperati. Ecco le mosse del Comune: parla l?assessore Luigi Maccaro.

La decisione Telecamere in piazza Labriola e rifinanziamento della legge anti-droga. Spaccio under 14 e genitori disperati. Ecco le mosse del Comune: parla l?assessore Luigi Maccaro

Telecamere in piazza Labriola, il luogo-simbolo dello spaccio e degli abusi alcolici, per moda e per comodit?. Specie nei weekend. Telecamere per cercare di frenare un fenomeno tristemente dilagante. L?amministrazione taglia a corto. Dopo anni di richieste, tornano gli occhi elettronici. E sull?assunzione di droga in giovanissima et?? C?? una tendenza pericolosissima. Lo spiega l?assessore alla Coesione sociale, esperto nell?ambito, Luigi Maccaro. Una tendenza in aumento che vede addirittura i ragazzi under 14 come strumenti di spaccio proprio per la loro impunibilit?. I famosi baby pusher che impazzano anche a Cassino. L?amministrazione ha deciso di contrastare il fenomeno e di investire in prevenzione. Lo spiega proprio Maccaro.

Rifinanziamento del fondo anti droga. In cosa consiste?

?Il Fondo nazionale di lotta alla droga fu istituito con la legge 45 del ?99. Serviva a finanziare soprattutto interventi di prevenzione rivolti a ragazzi, genitori e insegnanti. Il fondo era ripartito fra le Regioni e poi sui territori attraverso le Asl e i Comuni. Trovo assurdo che oggi la Regione Lazio non abbia un centesimo in bilancio per aiutare scuole e famiglie a contrastare la diffusione incredibile di sostanze legali e illegali fra gli adolescenti. Ho chiesto al consigliere Paolo Ciani di farsi portavoce di questa istanza anche a nome delle 13 comunit? del Lazio. I nostri dati (progetto di ricerca Selfie) ci dicono che oltre l?80% degli studenti superiori dichiara di conoscere persone che fanno uso di sostanze. Bisogna dire basta al clima di tolleranza che si ? instaurato negli ultimi dieci anni. Basta con i negozi in cui si apparentano le sostanze con i lecca lecca e le tisane. Basta con gli spacciatori arrestati e di nuovo in pista il giorno dopo. Trovo ottima l?iniziativa del ministro dell?Interno Lamorgese volta a punire con la custodia cautelare in carcere dopo il secondo fermo per spaccio. Anche per questo le telecamere ad alta definizione che stiamo per installare in piazza Labriola saranno importanti per contrastare lo spaccio?.

Sballo da adolescenti: dati e conseguenze

?I ragazzi hanno una percezione distorta e l?uso della cannabis ? ormai ritenuto normale, in diversi casi persino legale. Un terzo degli studenti afferma di aver assunto sostanze. Sul policonsumo poi gli adolescenti italiani sono i primi in Europa. E per quanto riguarda lo spaccio e il traffico, c?? una tendenza pericolosissima, in costante aumento che vede utilizzare i ragazzi under 14 come strumenti di spaccio proprio per la loro impunibilit?. Negli ultimi 5 anni i minori in carico al servizio sanitario per problemi di dipendenza sono pi? che raddoppiati: quelli entrati nel circuito della giustizia minorile sono stati pi? di quattromila. Nel 2018 sono stati segnalati all?autorit? giudiziaria pi? di 1.300 minori, di cui circa 500 sono stati posti in stato di arresto, di questi solo 90 sono entrati in comunit?. Sono 25.000 circa i minori e i giovani adulti in carico agli uffici del servizio sociale per i minorenni, di questi solo 2.000 sono in strutture specializzate. Eppure si continua a registrare una mancanza di sensibilit? al problema droghe. C?? bisogno di un lavoro culturale che crei lo stigma sociale come successe con l?eroina negli anni 80. Siamo di fronte a un disastro epocale, per la prima volta nella storia abbiamo le comunit? piene di ragazzini di 15 e 16 anni.

Cassino epicentro del dramma, che cosa ? accaduto negli anni?

?A Cassino non c?? nessun dramma. La stragrande maggioranza dei ragazzi vive serenamente la propria adolescenza. Se proprio vogliamo dare un allarme possiamo darlo sui danni provocati dall?abuso di smartphone e playstation. ? l? che si stanno facendo danni enormi. Per il resto c?? una sempre pi? diffusa abitudine all?uso di alcol e di sostanze dovuta all?interruzione di qualunque intervento di prevenzione da parte della Regione e alla diffusione di una sotto-cultura orientata a un permissivismo stupido e dannoso. Da cittadino dico che siamo fortunati ad avere la presenza di Exodus sul nostro territorio: in trent?anni migliaia di persone hanno avuto la possibilit? conoscere le terribili conseguenze dell?uso di droghe. Oggi abbiamo insegnanti che accompagnano le classi in visita alla Comunit? che, a loro volta, ci erano stati quando erano studenti. ? chiaro che la societ? ? cambiata profondamente e rapidamente ma dobbiamo mantenere alta la guardia, non arrenderci e costruire strategie ampie e condivise affinch? i ragazzi, di fronte al disvalore della droga, abbiano una controproposta seria e credibile?.

Genitori assenti e vuoto nella societ?… Serviranno anni per ricucire questo strappo?

?I genitori sono disarmati, spesso sono disperati, non riescono a seguire i figli perch? presi dal lavoro. Soprattutto non siamo in grado di fronteggiare un marketing delle sostanze, anche quelle legali come l?alcol e il tabacco, che dispone di investimenti straordinari. Oggi bisognerebbe garantire a ogni genitore, insegnante, allenatore un percorso formativo specifico dedicato al disagio giovanile e alle possibili conseguenze. Ma con quali fondi? E con quali leggi? Gioved? cominciamo i lavori per un progetto generale di prevenzione rivolto a tutta la citt? promosso da Universit?, Asl, Comune e Exodus. Cercheremo la collaborazione delle scuole, delle associazioni, delle parrocchie e delle imprese. Un?impresa grande e importante che ho in testa da anni e che oggi finalmente pu? vedere la luce. Ma c?? bisogno di un impegno corale da parte di tutta la citt?: in parte degli adulti ma soprattutto dei ragazzi che possono essere ?peer educator? per i loro compagni in difficolt??.

Una storia simbolo che ti ha colpito

?La storia simbolo che porter? sempre nel cuore ? quella di Sandro, portato in comunit? a 20 anni da un personaggio famoso. Veniva dal carcere minorile di Casal del Marmo. Appena arrivato mi disse ?Tu non ti sei mai fatto, non mi puoi capire e non mi puoi aiutare?. Ha fatto un percorso difficile ma bello, col tempo si ? fidato e credo che alla fine siamo cresciuti insieme. Un lavoro educativo che ? stato anche un percorso di autoeducazione per me stesso. Oggi ? sposato con due figli ed ha un incarico di grande responsabilit?. Situazioni apparentemente impossibili spesso si trasformano in storie di salvezza. Non sempre. Ma questa ? la scommessa del nostro lavoro?.?

INTERVISTA DI KATIA VALENTE

Al via la Consulta per i diritti delle persone disabili

Dopo aver avviato il tavolo permanente per le politiche giovanili che si riunisce ogni secondo luned? del mese, l?Assessore alla Coesione sociale Luigi Maccaro ha convocato per gioved? 27 febbraio alle ore 15.00 in Sala Restagno una prima riunione con le associazioni che si occupano dei diritti delle persone disabili.

Sono due i punti importanti all?ordine del giorno: la proposta di istituzione della Consulta comunale per i diritti delle persone disabili e la costituzione di un gruppo di lavoro per la definizione del Piano per l?eliminazione delle barriere architettoniche.

?La Consulta per i diritti delle persone con disabilit? – precisa Maccaro – sar? un organismo di confronto, valutazione e promozione delle azioni e delle politiche in tema di disabilit?, favorendo lo scambio tra l’Amministrazione comunale e il tessuto associativo della nostra citt??.

La Consulta avr? la funzione di favorire le relazioni ed il confronto tra diverse esperienze, impegnate nel superamento dell?handicap, servir? a promuovere la diffusione di una cultura attiva dell?integrazione oltre che esprimere pareri su piani e progetti dell?Amministrazione comunale.

L?altro punto all?ordine del giorno prevede la costituzione di un gruppo di lavoro per la realizzazione del P.E.B.A. il Piano per l?eliminazione delle barriere architettoniche. ?Abbiamo gi? fatto alcune riunioni con gli Assessori Emiliano Venturi alla Manutenzione ed Francesco Carlino ai Lavori pubblici – informa l?Assessore – per impostare il lavoro che avr? bisogno dei tecnici ma anche dei cittadini ai quali chiederemo di segnalare le barriere architettoniche da mettere nel piano. E? stato cos? nelle settimane scorse per l?accesso all?ufficio postale di Caira, una barriera segnalata da un giovane disabile, che ? stata rimossa in tempi brevi grazie alla collaborazione tra l?Amministrazione comunale e Poste Italiane. La mia idea ? quella di proporre alla Giunta di destinare in maniera permanente il 10% degli oneri di urbanizzazione alla rimozione delle barriere architettoniche?.

Sull?argomento ? intervenuto anche il Sindaco Enzo Salera: ?L?attenzione ai bisogni delle persone con disabilit? ? una priorit? per la nostra Amministrazione che va affrontata in maniera strutturale. Abbiamo subito trovato una prima soluzione, ad esempio, per quanto riguarda i parcheggi ma vogliamo avere un?interlocuzione permanente con le associazioni del territorio insieme alle quali affrontare problemi che riguardano i disabili ma, allo stesso tempo, anche gli anziani e le mamme con i passeggini per rendere la citt? pi? fruibile?.

Insomma Cassino ha gi? iniziato la sua strada per diventare una citt? senza barriere capace di mettere in primo piano i bisogni delle persone pi? fragili.

Un progetto pilota contro le dipendenze per la città di Cassino

Si ? svolto questa mattina alle 11 presso la Sala Consiglio del Rettorato dell’Universit? di Cassino, l’incontro fra Comune, Universit?, Asl e Exodus finalizzato al rinnovo del Protocollo d’Intesa per la costituzione di un Gruppo di lavoro tecnico su disagio giovanile e dipendenze.

Erano presenti il Sindaco di Cassino dott. Enzo Salera, il Direttore del Dipartimento Salute mentale e Patologie da Dipendenza della ASL di Frosinone dott. Fernando Ferrauti,il Responsabile di Exodus dott. Luigi Maccaro, oltre a numerosi operatori del settore. Il Rettore, prof. Giovanni Betta, impossibilitato a partecipare era sostituito dalla prof.ssa Alessandra Zanon.

Nel corso del dibattito i presenti hanno condiviso una lettura della realt? legata al fenomeno delle dipendenze, caratterizzata da una percezione distorta, da un abbassamento della sensibilit? all’argomento, da una invisibilit? sociale del problema che stridono di fronte ai dati che invece evidenziano un importante aumento dell’uso di sostanze legali e illegali soprattutto fra i giovanissimi.

Da qui ? nata l’idea di costruire un progetto pilota, calibrato sulla citt? di Cassino, per tentare di coinvolgere tutti gli strati sociali, tutti gli Enti e le organizzazioni che, a vario titolo, possano contribuire ad accrescere la sensibilit? per queste tematiche. 

Ora si apre la fase operativa: gioved? 27 febbraio, alle ore 11, al Comune di Cassino, ci sar? una riunione per costituire delle commissioni tematiche: formazione adulti, interventi con i ragazzi, gruppo comunicazione.

Negli anni scorsi il gruppo di lavoro ha realizzato diversi eventi formativi rivolti ad insegnanti delle scuole medie e superiori con l’obiettivo di fornire competenze utili a rilevare i primi sintomi del disagio sociale tra i giovani e ad intervenire, anche presso le famiglie, affinch? quel disagio non si trasformasse in percorsi di devianza.

Da oggi, il primo impegno sar? quello di ampliare il team ad altre realt? che sul territorio si occupano di giovani e di disagio: le Scuole, il Consorzio dei comuni del cassinate, le Agenzie educative che operano nel volontariato e nell’associazionismo e tutte quelle realt? che hanno esperienza e competenza nell’osservazione dei fenomeni sociali.

Il Gruppo di lavoro sar? subito impegnato nella definizione di un programma di obiettivi concreti circa l’osservazione del fenomeno, la definizione di metodologie di intervento a partire dalle numerose buone pratiche esistenti, la definizione di modelli di analisi di efficacia degli interventi. Infine dovr? occuparsi di organizzare momenti di formazione e informazione rivolti agli adulti (genitori, insegnanti, medici, amministratori, educatori, ecc.). Il tutto sostenuto da una strategia di comunicazione finalizzata a raggiungere il pi? ampio strato di popolazione.

Altro impegno per cui sar? importante unire le forze riguarda la Regione Lazio: tutti i presenti sono concordi sulla necessit? di chiedere alla Regione un impegno economico per sostenere le attivit? di prevenzione che sono ferme ormai da troppi anni. Bisogna ripristinare il Fondo per la Lotta alla Droga con cui nel passato gli interventi di prevenzione permettevano di arginare i fenomeni di abbandono sociale, di emarginazione giovanile che invece oggi subiscono una evidente recrudescenza.

?Siamo davvero preoccupati – ha dichiarato il Sindaco Salera – da questa recrudescenza del fenomeno dell’uso di alcol da parte di giovanissimi gi? a partire dai 12 anni. Credo che l’anello debole siano le famiglie alle quali dobbiamo dedicare attenzione, formazione e sensibilizzazione. Come Amministrazione comunale, oltre a mettere in campo l’impegno dell’Assessorato alle Politiche giovanili, vogliamo farci carico anche di un’opera di sensibilizzazione presso gli esercenti di bar e supermercati che troppo facilmente vendono alcol ai limiti del consentito?.

La proposta del progetto pilota viene dal dott. Ferrauti: ?Bisogna lavorare sulla percezione del problema da parte della societ? – afferma Ferrauti – con una strategia di comunicazione efficace per promuovere consapevolezza fra gli adulti e fra i ragazzi, utilizzando linguaggi e media adatti alla loro cultura. La ricerca dello sballo nasce spesso dal nulla educativo nel quale sono immersi, per questo Cassino potrebbe proporsi come citt? simbolo dell’impegno sociale. ?

?I drogati aumentano ma se ne vedono sempre meno in giro – chiosa Luigi Maccaro – perch? dopo 30 anni di lotta alla droga dobbiamo ammettere che ci troviamo in una societ? sempre pi? drogata. Drogata nelle relazioni e nella comunicazione, nei modelli giovanili, nello sport e nelle canzoni, nel gioco e nelle illusioni di riscatto dalla crisi economica. Gli adulti sono presi da s? stessi in un circolo vizioso narcisistico di fronte al quale i ragazzi scelgono strade potenzialmente devianti. ?Finalmente con questo progetto apriamo una strada nuova che ci porter? ad avere finalmente un approccio preventivo di comunit??.

Il professor Giovanni Betta, pur impossibilitato a partecipare, ha fatto pervenire il suo saluto: ?Sono contento – ha fatto sapere – che ancora una volta l’Ateneo sia il luogo dove prendono forma le migliori sinergie sul territorio per affrontare problemi che ci stanno a cuore poich? riguardano i ragazzi e quindi riguardano anche i nostri studenti. Credo che le professionalit? messe in campo siano significative ad auspico che il sapere e la ricerca prodotti finora dall’Universit? di Cassino possano confluire in questo progetto al servizio del territorio?.

Sono sempre pi? numerosi i giovanissimi che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche. Come testimoniato dalla comunit? scientifica, l?inizio ? precoce ed ? in forte aumento l?utilizzo in fasce di et? sempre pi? giovani. La peculiarit? del tema, la difficolt? a vederne oggi gli esatti confini a causa dei mutati stili di consumo, dei nuovi bisogni comunicativi dei giovani, la lista sempre pi? lunga di nuove sostanze stupefacenti che eludono le normative vigenti in materia e il commercio delle sostanze via internet impone un approfondimento sulla reale dimensione del fenomeno in relazione ai fattori di rischio, alle strategie attuabili e validate nonch? una riflessione su modelli innovativi di intervento e prevenzione. Il confronto con gli esperti evidenzia che il problema non pu? essere risolto solo sul piano della sicurezza e degli interventi repressivi ma che occorre soprattutto portare avanti l?esperienza di pratiche dissuasive dall?uso di sostanze, in modo uniforme sul territorio.

Ambiente, da Demos un appello per il sud della Provincia

Sfide locali e scenari globali sono stati al centro dell?incontro promosso da DEMOS nella citt? di Aquino gioved? 13 febbraio. Un momento di riflessione, organizzato da?Fabio Gervasio del gruppo DEMOS Cassino, per parlare di ambiente in una provincia, quella di Frosinone, segnata da?problemi ambientali di grande portata: dall?inquinamento della Valle del Sacco alla contaminazione agricola, dalla gestione dei rifiuti alla sostenibilit? dell?industria. L?evento ha visto la partecipazione di numerosi amministratori locali, di esperti ambientali e cittadini. Democrazia Solidale ha una significativa presenza nella citt? di Cassino, rappresentata dall?assessore alla coesione sociale Luigi Maccaro. Una figura nota nel territorio per il suo impegno nella Comunit? Exodus.?

Ambiente, un tema cruciale per la Ciociaria

Problemi scottanti per la zona, come i rifiuti, l?inquinamento, l?agricoltura e l?industria vanno inseriti nel quadro della pi? grande sfida del nostro secolo, quella dei cambiamenti climatici. A delineare il contesto entro il quale si muovono le sfide nazionali e locali ? stato Andrea Masullo, esperto ambientale e membro del comitato scientifico di DEMOS. ?Oggi stiamo inducendo un mutamento del clima cos? repentino da essere simile a quello provocato dal meteorite che fece estinguere i dinosauri?. Con impatti che cambieranno persino la morfologia del territorio. ?Il cambiamento climatico provocher? nel tempo l?innalzamento dei mari e far? scomparire le coste italiane nei prossimi 200-300 anni. Dobbiamo preparaci ad affrontare temperature pi? alte d?estate e precipitazioni a carattere violento in autunno?. 

Per Masullo la sfida centrale ? cambiare il paradigma culturale ed economico: ?Il problema non ? lo sviluppo in s?, anche quello industriale, ma che questo si orienti in senso sostenibile e produca reale benessere per le persone, non solo beni di consumo. Usare energia alternativa e rinnovabile, implementare la green economy, avviare politiche di rimboschimento, rinaturalizzare i corsi d?acqua?. La Valle del Sacco ? l?emblema di un?industria che avrebbe dovuto aiutare l?agricoltura e invece l?ha distrutta. ?Nel 2008 furono trovate tracce di lindano, insetticida molto tossico, nel latte proveniente dagli allevamenti intorno a Colleferro ? ha ricordato Masullo ? e questo ha reso i terreni inutilizzabili per decenni a causa del gravissimo inquinamento prodotto?.

L?esperienza degli amministratori locali

A descrivere la situazione ambientale della Ciociaria i sindaci di diversi comuni. Per Arturo Gnesialla guida della citt? di Pastena, ? urgente creare una Commissione permanente ambientale, per non delegare ad altri la tutela del territorio e combattere gli interessi della mafia soprattutto nella gestione dei rifiuti. Un tema quest?ultimo che trova in prima linea Giuseppe Saccosindaco di Roccasecca , citt? che ospita una delle discariche pi? importanti della regione e accoglie i rifiuti della Capitale. Pi? attenzione ai problemi del territorio ? stata chiesta anche dal sindaco di Aquino Libero Mazzarappi, che ha scelto di ospitare l?incontro nella sala consigliare del Comune. 

La sfida per i comuni della Ciociara ? di creare un fronte comune, come hanno ribadito i consiglieri comunali di Cassino Alessandra Umbaldo e Bruno Galasso, per presentare in modo forte e coeso le istanze del territorio a livello regionale e nazionale. E? questo l?impegno di Democrazia Solidale, che si riconosce pienamente nel messaggio espresso dalla ?Laudato s?? di Papa Francesco. La scelta ? di partire dal basso con un progetto elaborato nell?ascolto dei territori. Convinti che sia questa la chiave pi? efficace per coniugare sfide locali e scenari globali.