Fuori dal coro dei piagnistei, guardiamo alle novit? come opportunit? anzich? come minacce.
Clima ed impegno crescenti per i giovani iscritti al meeting
Al giro di boa la ventesima edizione del meeting Mille giovani per la pace organizzato dalla Fondazione Exodus a Cassino. Risonanza nazionale per l’apertura sul tema della dispersione scolastica con il Sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi, proprio nelle ore in cui il Consiglio dei Ministri ? fra le Istituzioni che hanno patrocinato l’iniziativa ? si apprestava a varare le linee guida per la riforma della Scuola italiana. E al punto 5 sulla Innovazione nella Scuola si fa riferimento proprio alla valorizzazione di esperienze come il progetto ?don Milani? che Exodus realizza in varie regioni d’Italia da quasi cinque anni. Read More
L’Italia è in route, c’è bisogno di rover e scolte
?L?Italia sta iniziando una route, e se qualcuno pensa che la parola d?ordine dell?Italia sia paura, sia il timore, accorciare sempre la speranza, oggi da San Rossore ? arrivato un? messaggio chiaro, la parola chiave per l?Italia dei prossimi anni non pu? che essere Coraggio. L?italia ha bisogno di voi, ha bisogno della vostra fatica, della vostra speranza, della vostra bellezza.?Non la lasciate in mano il futuro a chi ha paura scegliete il coraggio anche tornando a casa?. Questa l?esortazione che il? premier Matteo Renzi lancia ai 30.000 scout riuniti a San Rossore in occasione della cerimonia di chiusura della Route nazionale Agesci 2014. Read More
Il Rettore scrive al Sindaco
Caro Sindaco,
? ancora viva la commozione dell?intera comunit? accademica dell?Universit? di Cassino e del Lazio Meridionale per la tragica scomparsa della nostra studentessa Michalina Tarkowska, investita nella notte di domenica 8 giugno davanti una discoteca di Cervaro in via Casilina Sud. Read More
Buona strada, Liliana.
Buona strada Liliana. Parti oggi per la tua ultima route, con lo zaino, i tuoi scarponi e il tuo rosario. Read More
Imprenditore assolto per possesso di droga: quando educazione e giustizia non possono stare insieme
Complimenti all?avvocato per la sua capacit? persuasiva ma spesso – come a ragione sosteneva Platone – l?arte della retorica viene esercitata a discapito del bene delle persone. E questa volta il giudice avr? giudicato a norma di diritto ma sottovalutando il danno fatto al bene comune, screditando cio? il principio ampiamente condiviso da tutte le persone sane di mente in base al quale la droga fa male, rovina le persone, uccide i giovani (ieri a Roma 3 morti per overdose in un giorno solo) e lo spaccio deve essere perseguito pesantemente al fine di tutelare i giovani incapaci di proteggersi da questa porcheria.
In questo tempo segnato dal consumismo e dal diritto di godere fine a se stesso senza limiti anche la giustizia si inchina di fronte alla libert? dell?uomo di comprare tutto, possedere tutto, consumare tutto e godere di tutto. E? la cultura imperante che coinvolge tutti, comprese le istituzioni le quali dimenticano spesso che anche le cosiddette droghe leggere, come ? ampiamente dimostrato dalla ricerca scientifica, possono produrre non solo abuso e dipendenza, ma anche gravi danni psichiatrici in soggetti particolarmente vulnerabili ed inconsapevoli di tale vulnerabilit?. Come gli adolescenti, vero target di queste sostanze, con l?aggravante che l?uso di cannabis possa essere, in alcune persone pi? fragili, ?porta d?accesso? al consumo di altre droghe pi? pesanti.
Quale pu? essere la ricadute educativa di una sentenza che di fatto depenalizza il possesso di un ingente quantitativo di sostanza? Quanti ragazzi potranno spiegare ai loro genitori – spesso impreparati – che anche le sentenze dimostrano che non fanno nulla di male quando usano droghe?
Fatti come questo sono evidentemente in sintonia con l?idea che si possa andare verso una legalizzazione del consumo e della produzione di droghe, nell?illusione, sciocca e colpevole, che questo possa ridurre gli aspetti criminali connessi al fenomeno. Un eroe della lotta alla mafia come Paolo Borsellino dichiar? apertamente che questa ? una pura sciocchezza. D?altra parte abbiamo sotto gli occhi l?esempio della legalizzazione del gioco d?azzardo: il problema ? aumentato a dismisura rovinando migliaia di famiglie che prima non erano certo frequentatrici di bische clandestine, le sale sono in mano alle organizzazioni criminali e lo Stato ha svenduto il proprio onore per un piatto di lenticchie fiscali.
Anche in Regione Lazio ci sono nuovi consiglieri illuminati che pensano di ripianare il deficit sanitario legalizzando la produzione e la vendita di marijuana: dalle ostriche alle canne, ovvero dalla padella alla brace.
Andiamo avanti cos?, in questa ?Notte dei Proci? dove continuiamo a proporre ai ragazzi esperienze vuote di senso, testimonianze di adulti egoisti e capricciosi, anzich? tutelarli ed accompagnarli verso percorsi positivi fatti di sogni, passioni, impegno e responsabilit?. Come Telemaco aspetta il ritorno di Ulisse cos? loro aspettano il ritorno di adulti credibili, eroici e virtuosi.
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Questa città ha bisogno di fare squadra
Piangere i morti, impegnarsi per i vivi
La marcia silenziosa organizzata dall’associazione di Gerard Bl? e Clenia Marsella a cui abbiamo partecipato in maniera convinta e sentita ? stata l’occasione per condividere pubblicamente il sentimento di profonda tristezza per i fratelli che rischiano e perdono la vita attraversando il mediterraneo in cerca di una esistenza pi? dignitosa.
Papa Francesco ci ha richiamati a non rassegnarci alla globalizzazione dell’indifferenza e per questo venerd? eravamo con il nostro striscione al fianco delle organizzazioni impegnate per l’accoglienza dei rifugiati e al fianco delle persone, uomini, donne, bambini, certamente pi? fortunati ma ancora in cerca di un futuro tutto da inventare.
Don Antonio Mazzi, chiudendo la Mille giovani per la pace alcune settimane fa, ci ha lasciati con una frase che ? diventata un impegno di lavoro per i prossimi mesi: “laddove c’? perdono, c’? pace”. Spesso rischiamo di sentirci buoni perch? accogliamo queste persone che fuggono dalla fame e dalle guerre che infiammano l’Africa e il Medio oriente, ma invece il sentimento che dovrebbe animarci quando andiamo loro incontro dovrebbe essere la richiesta di perdono.
Dovremmo chiedere perdono per aver concepito una legge infame come la Bossi-Fini. Per le nostre multinazionali che sfruttano le risorse dei loro Paesi. Per i nostri produttori e commercianti d’armi a cui serve sempre una guerra in pi? per vendere gli attrezzi della morte. Per le nostre diplomazie pi? al servizio degli interessi economici che di quelli delle popolazioni. Perch? continuiamo a detenere l’80% delle ricchezze del pianeta senza volerle condividere con chi muore di fame ogni giorno. Per le nostre aziende farmaceutiche che macinano profitti mentre centinaia di bambini muoiono per malattie facilmente curabili se la logica dei brevetti non consentisse prezzi proibitivi per i paesi poveri.
E invece stiamo qui a storcere il muso se a scuola di nostro figlio c’? in classe un figlio di immigrati.
Ma c’? un altro sentimento che dovremmo riscoprire di fronte a queste genti che sbarcano a Lampedusa con bambini, donne incinte, giovani pieni di speranza e che teniamo invece chiusi per mesi nei centri di smistamento, come avveniva un tempo per i deportati. ? il sentimento della gratitudine. Dobbiamo ringraziare queste persone che ci consentono di riscoprire quell’umanit? che abbiamo sepolto sotto anni di quotidianit? egoista, incentrata su noi stessi, sulle cose che possediamo e che ci teniamo care, sulla ricerca di un benessere sempre pi? avanzato a discapito dei pi? poveri. Essi ci offrono l’occasione per scoprire la nostra umanit? pi? profonda.
Perdono e gratitudine. Altro che sfruttare l’emergenza profughi per fare profitti sulla pelle dei disperati come pure ? stato fatto nel nostro territorio, a Cassino e in provincia, come pure in altre parti d’Italia. Questi tempi ci hanno fatto conoscere cose che mai avremmo immaginato: pseudo imprenditori del sociale che approfittano delle risorse destinate ad aiutare i disperati per interessi personali.
Dunque, con questi sentimenti, era importante ritrovarci per piangere insieme i “nostri” morti. Cos? come sar? importante ritrovarci per assumere insieme impegni per i vivi, guardandoli negli occhi e cercando quell’abbraccio capace di sciogliere le paure e gli egoismi per fondare un’umanit? nuova.
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ACT: rispetto per il lavoro svolto.
Credo che la decisione della Giunta capitolina di chiudere l’Agenzia sulle Tossicodipendenze debba essere rispettata auspicando che le nuove politiche di intervento messe in campo dal Sindaco Marino sapranno raccogliere quanto di buono si ? fatto in questi anni, migliorando il sistema di lotta alla droga di Roma Capitale e rendendolo ancora pi? efficiente.
Allo stesso tempo chiedo per? che venga rispettato il lavoro svolto sin qui. Esso pu? essere non condiviso ma va rispettato e la realt? non va confutata con informazioni difficili da supportare .
Non si pu? dire che la chiusura dell’Agenzia porter? un risparmio di 800 mila euro l’anno poich? se il personale resta, le attrezzature restano, i servizi restano, l’unico risparmio ? dato dall’azzeramento del Consiglio di amministrazione i cui componenti svolgono il loro incarico a titolo ?onorifico?, fatto salvo il rimborso delle spese, il cui totale ammonta in un anno a circa 30 mila euro.
Non si pu? dire che l’Agenzia sulle tossicodipendenze in questi anni ha ?perso il suo ruolo? poich?, invece, ha realizzato pienamente il mandato ricevuto dall’Assemblea Capitolina nel 2009 rendendo in servizi ai cittadini quanto previsto dal Piano Programma, peraltro in coerenza con il Piano Nazionale di Lotta alla Droga.
Non solo. La magistratura ha confermato numerose volte la correttezza delle procedure amministrative, studi statistici e consessi nazionali e internazionali hanno confermato la ricchezza e la bont? del lavoro svolto, istituzioni di tutti i livelli hanno apprezzato il sistema di risposte messo in campo da questa amministrazione.
Credo che i passi in avanti fatti dall’Agenzia sulle Tossicodipendenze, dalla sua nascita ad oggi siano innegabili. Se la scelta della Giunta Marino ? quella di cambiare strategia al fine di migliorare il servizio reso ai cittadini, ben venga. Forse si poteva pi? facilmente assumere la ?governance? dell’Agenzia e fornirle nuovi indirizzi politico-gestionali ma, evidentemente, la volont? ? un’altra.
Spero solo che questo colpo di spugna non riconsegni per l’ennesima volta il tema delle dipendenze allo scontro ideologico profondamente sbagliato, in base al quale c’? una sinistra (con le sue cooperative) che privilegia la riduzione del danno ed una destra (con le sue cooperative) che privilegia la riabilitazione e la prevenzione, che tanti danni ha fatto in questi anni nel nostro Paese. Un approccio integrato ed equilibrato guarda ai bisogni delle persone e non alle appartenenze politiche di eroga i servizi.
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Lotta alle dipendenze: i fondi ai soliti noti
“Per qualcuno la lotta alla droga ? un buon affare e la politica che non controlla ? un buon alleato”
Luigi Maccaro ? coordinatore di una esperienza educativa importante presente da 23 anni sul nostro territorio, la comunit? Exodus che dal 1990 ad oggi ha ascoltato, accolto, aiutato centinaia di ragazzi. Lo abbiamo voluto ascoltare in merito alla delibera regionale che distribuisce fondi per la lotta alla droga per i prossimi due anni ed in vista della Giornata mondiale di Lotta alla droga. Read More
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