Buon lavoro, Maria Cristina!

Buon lavoro, Maria Cristina!

In bocca al lupo Maria Cristina Tubaro, prima Presidente della Consulta per i diritti delle persone con disabilità del Comune di Cassino e grazie per la disponibilità a metterti in gioco in questa nuova avventura.La persona giusta per sensibilità, cultura dell’attenzione all’altro, impegno sociale e professionalità. E per il sorriso, che di questi tempi ce n’è un gran bisogno!Buon lavoro insieme a tutte le Associazioni che nella nostra città si occupano di persone con disabilità che vorranno aderire nelle prossime settimane.Porteremo fuori dal perimetro delle politiche sociali il tema della disabilità perché ogni settore amministrativo, dalla scuola ai trasporti, dal bilancio all’urbanistica, dalla cultura alla manutenzione, incide nelle proprie scelte sulla vita dei tanti concittadini con disabilità.Grazie al Sindaco Enzo Salera per la nomina della dott.ssa Tubaro, ai Consiglieri Bruno Galasso e Alessandra Umbaldo per aver proposto il Regolamento della Consulta, alla Commissione Politiche sociali presieduta da Fabio Vizzacchero che ha raccolto il contributo dei consiglieri di maggioranza e di minoranza che hanno migliorato il testo e a tutto il Consiglio comunale per l’approvazione. Ora si comincia a lavorare.

“Un grande grazie a chi, in questi giorni, con un post, un messaggio, una telefonata si è voluto congratulare con me per la mia nomina a presidente della Consulta dei Diritti delle persone con Disabilità voluta dal Comune di Cassino. Se volevate emozionarmi e spaventarmi… ci siete riusciti. Ho avuto tanti e tali riscontri che posso solo sentirmi onorata, ma, al tempo stesso, ho toccato con mano da un lato la grande responsabilità che mi è stata affidata dall’altro quanto la Consulta intercetti attese, desideri, aspettative che sono vive e vibranti in tante persone, famiglie, associazioni, cittadini. Per questo dico grazie al sindaco Enzo Salera e all’Assessore e amico Luigi Maccaro, che hanno saputo cogliere un bisogno diffuso e proporre uno strumento che, certamente, ci impegneremo a far lavorare nel migliore dei modi. L’invito è a tutte le associazioni perché possano aderire e dare il loro contributo. La #Consulta sarà luogo di dialogo e di confronto e sarà un luogo in cui cercare di costruire e mettere insieme tasselli di speranza”.

Nota politica del gruppo consiliare Demos di Cassino

Nota politica del gruppo consiliare Demos di Cassino

Con l’arrivo del 2021, anche per il Gruppo Consilare ‘Demos Cassino’ è giunto il momento di rendere conto agli elettori del proprio operato. Dopo aver agevolmente superato la fase del noviziato, che ci ha visti alle prese con la nostra prima esperienza in politica al fianco dell’Assessore alla Coesione sociale, Luigi Maccaro, possiamo dichiararci soddisfatti dei risultati ottenuti da ‘Demos Cassino’ nella fase iniziale di questa consiliatura, anche in considerazione delle difficoltà oggettive, e soprattutto inattese, che l’emergenza Covid-19 ha opposto al regolare funzionamento della macchina amministrativa del Comune di Cassino, come d’altra parte è accaduto nel resto d’Italia e del mondo.

Prima di passare, però, all’illustrazione di quanto prodotto dal Gruppo Consiliare ‘Demos Cassino’, non possiamo esimerci dal chiarire la nostra posizione riguardo agli ultimi ‘rumors’ adombranti ‘maretta’ o fibrillazioni all’interno della maggioranza di cui ci onoriamo di essere parte attiva e integrante. Non essendoci, allo stato, alcun elemento che possa realmente far pensare a frizioni o dissapori all’interno della Giunta o fra i Consiglieri della maggioranza stessa, e nella convinzione che mere questioni tecniche fra Assessorati e Dirigenza non possano di per sé ritenersi sufficienti a incrinare il rapporto di collaborazione e di reciproca fiducia instauratosi fin dal primo momento fra il Gruppo Consiliare ‘Demos Cassino’ e il resto della coalizione di maggioranza, riteniamo di poter serenamente sconsigliare chiunque dal tentare di infilare improvvidi e aleatori ‘piedi di porco’ in crepe soltanto immaginarie, adombrate e alimentate da illusorie speranze di rivalsa.

Il Gruppo Consiliare ‘Demos Cassino’ resta fermamente convinto di dover fare ancora parte della migliore squadra di governo che la città potesse aspettarsi dal risultato elettorale della primavera del 2019, con buona pace di chi dovrà attendere la fine di questa legislatura per riproporre la propria personale e legittima visione della ‘buona politica’. Ci sembra inoltre doveroso auspicare per il futuro uno sforzo comune e trasversale volto a incentivare una migliore collaborazione fra le diverse forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale, all’insegna del dialogo civile e al rispetto delle reciproche posizioni, nell’interesse ultimo e primario del ‘bene comune’, e non della lotta politica fine a se stessa.

Ciò detto, crediamo di poter affermare che il Gruppo Consiliare ‘Demos Cassino’ ha contribuito in modo determinante, laddove è stato presente, alla buona gestione delle molteplici attività di conduzione della ‘res publica’ che questa Amministrazione si è trovata a dover fronteggiare in un momento storico drammatico come altri mai, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Lungi dal farci scoraggiare dalle avversità, abbiamo avviato e collaborato alla realizzazione di varie iniziative, molte delle quali già felicemente concluse, in attesa di portare a compimento quelle ancora ‘in itinere’ di cui renderemo conto nei prossimi mesi.

Di seguito, l’elenco di quanto realizzato, sia in collaborazione con le altre forze di maggioranza, sia per originale iniziativa di ‘Demos Cassino’.

Delle molteplici attività svolte dall’Assessorato alla Coesione Sociale, e dei relativi Regolamenti da noi di volta in volta presentati in Consiglio Comunale, ha già dato diffusamente notizia l’Assessore Luigi Maccaro, Coordinatore di ‘Demos Cassino’, che gode ogni giorno di più dell’appoggio e dell’approvazione incondizionata del Gruppo Consiliare ‘Demos Cassino’.

In qualità di Consiglieri Comunali, stiamo inoltre dando il nostro attivo contributo in alcune Commissioni speciali quali la Consulta per l’Ambiente, la Commissione Toponomastica, e la Commissione ‘Grandi opere’.

Abbiamo poi ideato e realizzato iniziative, spesso in collaborazione con le altre forze di maggioranza, quali la Raccolta di Pneumatici esausti, in collaborazione con l’Associazione Fare Verde di Frosinone, e vari eventi culturali: il concerto del trombettista di Ennio Morricone, il M° Nello Salza, il Progetto ‘I COLORI DELLA SCUOLA’ (video con 90 bambini che cantano una canzone sul lockdown, composta dal Consigliere Bruno Galasso su testo del noto scrittore Benedetto Tudino), la ‘Macchina delle Favole’ (storie raccontate ai bambini chiusi in casa durante il lockdown, da un’automobile itinerante in tutti i quartieri e nelle frazioni della città), la presentazione del libro ‘Le parole al tempo del Coronavirus’ di Benedetto Tudino, la presentazione e successiva Delibera di Giunta per l’istituzione del Concorso Letterario ‘Memoranda’, incentrato sui crimini di guerra, di futura realizzazione e concepito per essere gestito e organizzato dal Comune di Cassino, in co-progettazione con tutti gli Enti pubblici e privati del territorio.

Di queste altre iniziative resta memoria nell’intensa attività del responsabile di Demos Aquino, Fabio Gervasio, che ha prodotto decine di interviste sui vari argomenti e su tanti altri temi di pubblico interesse.

Fabio Gervasio è stato anche l’organizzatore e il moderatore dell’interessante Convegno Demos ‘Non abbiamo un altro pianeta… ma nemmeno un’altra città’, tenutosi ad Aquino nel febbraio dello scorso anno.

A margine, ci preme segnalare la recentissima istituzione del ‘Coordinamento Demos Provincia di Frosinone’, con ancora a capo Luigi Maccaro, che sta raccogliendo numerose e importanti adesioni in tutto il territorio provinciale, a testimonianza del nostro buon lavoro, nonché della qualità e dell’originalità della proposta del partito Demos – Democrazia Solidale, che sta crescendo costantemente anche a livello nazionale, grazie all’intensa attività del fondatore e Coordinatore nazionale, il Consigliere regionale Paolo Ciani, che ringraziamo per la fiducia finora accordataci.

Con l’invito a seguire le attività di ‘Demos Cassino’ ai vari livelli in cui stiamo operando nell’esclusivo interesse del ‘bene comune’, cogliamo l’occasione per augurare alla cittadinanza di Cassino, ma anche a tutti gli abitanti della Provincia di Frosinone, un buon anno 2021, sperando che sia migliore di quello che abbiamo appena lasciato alle nostre spalle.

Il Gruppo Consiliare ‘Demos Cassino’

Alessandra Umbaldo, Capogruppo

Bruno Galasso, Consigliere

E’ nato il coordinamento provinciale di Demos

E’ nato oggi il coordinamento provinciale di Democrazia Solidale – DEMOS della provincia di Frosinone. Un partito giovane che sta crescendo rapidamente grazie all’entusiasmo e all’impegno di tanti amici che hanno scelto la politica per dare un contributo al miglioramento della società.Un partito che vuole provare ad essere un ponte fra la società civile e le istituzioni affinché tante persone che vivono da anni l’impegno civico in tanti contesti possano scegliere di portare le proprie competenze, la propria sensibilità, la propria responsabilità all’interno della politica vissuta giorno per giorno.Ci aspettano nuove sfide che affrontiamo a viso aperto con la semplicità di chi vive la politica con spirito di servizio, senza aspettarsi niente in cambio, con il solo intento di “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”.Voglio ringraziare Paolo Ciani per la fiducia che ha riposto in me, ancora una volta, affidandomi la responsabilità del coordinamento provinciale di Demos.Ringrazio Mauro Buschini per la sua presenza e per le parole di apprezzamento per il nostro percorso politico dentro a quel “campo largo” più volte richiamato dal Presidente Nicola Zingaretti.Ringrazio Luca Fantini per esserci stato e per l’amicizia che ci consente oggi di riprendere un cammino iniziato insieme con i Giovani del PD. Il nostro impegno nella coalizione provinciale di centrosinistra ci vedrà al lavoro già dai prossimi giorni.Così come ringrazio l’amico Luigi Vacana per la sua presenza e per i suoi richiami alla “bellezza” della politica.Ringrazio Manuela Maliziola, Maria Grazia Baldanzi, Fabio Gervasio con i quali inizieremo la costruzione del partito a livello provinciale.Ringrazio i miei amici e consiglieri comunali di Cassino Bruno Galasso, Alessandra Umbaldo che, insieme a tutti gli amici di Demos Cassino, da un paio di anni, stanno condividendo con me la ricchezza di questa esperienza politica.E, last but not least, ringrazio l’instancabile Fabio Gui per la presenza, la disponibilità e l’amicizia.Questo 2020 non è tutto da buttare, anzi!Questo 2020, per tante ragioni, ci ha confermato che l’unica forza possibile è #laforzadelnoi

Il regalo di Francesco…

Questa ? la macchinina che mi ha regalato Francesco, un piccolo ospite della casa famiglia nella quale sono stato questa mattina perch? mi sembrava il modo migliore per celebrare la Giornata mondiale per la tutela dei diritti dell?infanzia e dell?adolescenza.

Francesco con quel gesto ha sintetizzato nella maniera pi? semplice ed efficace il clima di accoglienza, di familiarit?, di condivisione che si respira in quel posto.

Chi ? abituato a frequentare queste realt? sa bene che non hanno nulla a che fare con la solitudine o la tristezza. Forse vengono da l? ma ben presto si trasformano in storie di bellezza, occasioni di crescita, percorsi che portano bambini e ragazzi che hanno conosciuto la violenza a diventare adulti capaci di fare famiglia e prendersi cura di s? stessi senza bisogno dei servizi.

A noi tocca valorizzare la loro esperienza, avere uno sguardo capace di comprendere la fatica che stanno facendo avendo fiducia in loro, nella loro capacit? di ricostruirsi con l?aiuto dei loro operatori.

E? grazie alla fiducia che si smontano i meccanismi dell?isolamento e li si aiuta a non replicare le situazioni che hanno subito.

L?esperienza della casa famiglia ? proprio questo: un luogo di protezione ma soprattutto una finestra sul futuro, su una nuova possibilit? di vita.

Molti genitori ?trascuranti? riconoscono e ringraziano il lavoro dei servizi e delle strutture perch? grazie a questo periodo di tempo nel quale i minore viene collocato in casa famiglia, loro hanno il tempo e la possibilit? di curarsi e ricostruirsi come persone nuove.

E il gesto di Francesco, nella sua essenzialit?, racconta tutto questo. Sar? in grado di ricambiare da qui a Natale?

Presidiare il tempo libero, la sfida per affrontare le droghe

Pubblicata la Relazione al Parlamento del Dipartimento Antidroga

E’ un altro altro bollettino di guerra il Rapporto annuale pubblicato dal Dipartimento antidroga che ogni anno racconta le cifre con le quali l’Italia si scopre sempre pi? “dipendente”. L’appuntamento del 26 giugno quest’anno ? slittato di 4 mesi. Il primo dato in aumento riguarda le morti per overdose che da 3 anni crescono stabilmente: l’anno scorso sono morte quasi 400 persone in seguito all’assunzione di una sostanza stupefacente ma questo dato non tiene conto di tutte le morti correlate all’uso di droga come ad esempio quelle per incidenti stradali. Altro dato impressionante ? il quantitativo di cocaina sequestrata, pi? che raddoppiata rispetto all’anno precedente: 8,3 tonnellate nel 2019 contro le 3,6 del 2018. Un record assoluto.

Tra gli adolescenti resta la cannabis la sostanza pi? usata: l’anno scorso 860 mila  ragazzi hanno dichiarato di aver utilizzato almeno una sostanza illegale nella loro vita, pari al 34% degli studenti italiani.

Fin qui i dati. Agli allarmi ci siamo ormai abituati. Ai dati freddi per? si sovrappongono le tante richieste di aiuto che giungono ai nostri centri d’ascolto e che il covid non ha per niente rallentato.

Era il 12 novembre del 2000, giusto venti anni fa, quando a Cassino, nell’Aula Pacis, si celebr? il primo ed unico Forum regionale per la lotta alla droga, organizzato dall’allora assessore regionale Anna Teresa Formisano per promuovere una strategia della prevenzione coordinata su tutto il territorio della Regione Lazio. Da quel confronto nacquero tanti progetti che in quegli anni rappresentarono un argine importante di fronte alla diffusione delle droghe. Ricordo il centro di aggregazione Argonauti, coordinato dall’ottima Rita Cacciami, come pure Il filo di Arianna per la peer education nelle scuole superiori. Le unit? di strada e i primi incontri di formazione per genitori. 

Oggi il fondo di lotta alla droga ? sparito, nelle scuole si sono chiusi i CIC (centri d’ascolto per studenti), i centri di aggregazione giovanile sono spariti dappertutto insieme alla 285. A tutto ci? si aggiungono i temi dell’azzardo e dei videogiochi: il 22% degli studenti ha dichiarato di aver giocato a lotterie on line e di aver acquistato gratta&vinci mentre il 60% dei ragazzi utilizza almeno un’ora al giorno videogiochi su varie piattaforme. Per non parlare dei social: il 94% riferisce di usarli almeno 2 ore al giorno.

In tutto questo i Comuni sostanzialmente non esistono perch? gli aspetti sociali della questione sono stati completamente azzerati: non si fa pi? prevenzione, non si fa pi? reinserimento sociale. Resta la cura che ? di competenza delle Asl in collaborazione con le comunit? terapeutiche. Da quando ? sparito il Fondo di Lotta alla Droga i Ser.D. e le Comunit? sono rimasti gli unici servizi aperti. 

Eppure il disagio, il vuoto, la solitudine di tantissimi adolescenti iperconnessi abbonda nelle scuole, nelle case, sulle strade delle nostre citt?, come ? possibile che alle amministrazioni comunali non venga riconosciuto alcun ruolo? Qualche sindaco “sceriffo” ci ha provato con qualche ordinanza, qualcun altro promuovendo azioni di prevenzione a budget zero. Ma il disagio dei giovani, prima di tradursi in devianze e dipendenze, si consuma nelle nostra citt?, soprattutto nel loro tempo libero. 

Per questo ? indispensabile restituire un ruolo ai Comuni, ci vorrebbe una legge regionale che dia ai Sindaci gli strumenti per coordinare una strategia di prevenzione rivolta ai cittadini pi? giovani e messa in campo da una rete di soggetti istituzionali e del terzo settore. Ma deve essere un’azione specifica per ogni comune perch? non ? possibile che un adolescente di Acquafondata debba scendere a Cassino per usufruire di un servizio di prevenzione. E neanche pu? essere che, come avveniva negli anni ’90, i servizi di prevenzione vengano erogati solo attraverso la scuola perch? ? nel tempo libero che accadono le cose pi? importanti nella vita dei ragazzi. Possono accaderne di meravigliose ma anche di terribili. Presidiare il tempo libero, questa ? la sfida che abbiamo davanti ma serve una Regione che capisca che non si pu? continuare a rinviare. Serve una Regione che dia ai Comuni gli strumenti giusti. Servirebbe almeno un luogo dove parlare di queste cose. Se lasciamo il tema delle dipendenze al settore sanitario potremo migliorare i sistemi di cura ma oggi ? necessario recuperare energia per incrementare i sistemi di prevenzione.

Il Terzo Settore deve diventare forza politica

(di Don Antonio Mazzi) ? stato superato ogni limite e, a causa di personaggi irresponsabili e borderline, la morte fisica e la depressione generale hanno ridotto l?Italia a terzo mondo

Caro direttore, noi del Terzo Settore dobbiamo diventare forza politica e smettere di fermarci alla distribuzione dei pani e dei pesci, mentre una gabbia di matti in quel di Roma non ha ancora capito che sono loro la principale causa, dopo il coronavirus, della doppia disgrazia che sta maciullando l?intera Italia. La prima disgrazia, inutile dirlo, ? la bestia che avanza a velocit? sempre pi? micidiale mentre i nostri baruffano. La seconda sono le manifestazioni in cui devastatori si frammischiano tra gli onesti e i veri colpiti dal disastro. Le due cose insieme allargano il fenomeno rendendolo, oltre che sanitario ed economico, quasi terroristico. Non sottovalutiamolo. Devono essere i sindacati per primi a capire che stanno crescendo fianco a fianco il dolore e la trasformazione del dolore in macelleria sociale. E noi del Terzo Settore dove siamo? 

Non sarebbe ora di scomodare, fregandocene di tutto e di tutti, i Palazzi delle baruffe obbligandoli a fare le dieci cose che anche il direttore Fontana ha suggerito nel giornale? Il primo a far disastri dentro il Tempio ? stato Cristo, quando ha capito che il Tempio veniva scambiato per il mercato delle vacche. E noi? ? stato superato ogni limite e, a causa di personaggi irresponsabili e borderline, la morte fisica e la depressione generale hanno ridotto l?Italia a terzo mondo. Una nazione diventata terzo mondo, perch? governata da incoscienti pi? attenti ai loro orticelli ?sacri? che ai veri campi di battaglia. Se torniamo un po? indietro nella storia, troveremo in periodi come questi preti e cattolici veri in testa al popolo, da Martin Luther King in poi. Non credo che Cristo volesse gente che accende candele alla Madonna permettendo nel contempo alla politica di giocare a chi urla e a chi offende di pi?. L?Italia vera non ? viva ma intubata e l?Italia ?dei violenti?, invece, ? pi? viva che mai. Urge vederci presto ?insieme?. Il detto ?In medio stat virtus? mettiamolo in biblioteca e teniamolo buono per, spero, tempi nuovi.

La legge di riforma del sociale compie 20 anni

L’8 novembre del 2000 veniva approvata la “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Fu uno dei regali pi? belli di una stagione politica entusiasmante che vide il centrosinistra unito sotto il segno dell’Ulivo di Romano Prodi.

A vent’anni da quella legge ? doveroso, almeno per chi si occupa di politiche sociali, cogliere l’occasione per una rilettura ed una verifica sulla sua attuazione.

Mi piace molto ricordare anche che uno dei relatori di quella legge fu il “nostro” senatore Lino Diana che nei suoi 3 mandati parlamentari fece onore alla provincia di Frosinone.

Per me la parola chiave di quella legge era ed ? sussidiariet?: non tanto quella verticale che ripartisce le competenze fra gli organi di governo nazionali e territoriali che sulla riforma del titolo V della Costituzione si ? un po’ arenata, quanto piuttosto per la sussidiariet? orizzontale, quella che prevede, ad ogni livello la collaborazione con il privato sociale, il terzo settore, nell’analisi dei bisogni, nella progettazione, nella programmazione e nella realizzazione degli interventi sociali.

Un sistema di erogazione dei servizi fortemente incentrato sulla relazione tra enti locali e organizzazioni non profit alle quali viene riconosciuto un ruolo rilevante.

Bisogna dire che su molti territori, fra cui il nostro, l’attuazione di questa collaborazione ? rimasta lettera morta fatto salvo qualche episodio sporadico che ? da considerarsi tutt’altro che la concertazione prevista dalla 328. 

Una legge fortemente innovativa, nata in un tempo che fu definito “primavera delle politiche sociali”, che, di fatto, nei suoi punti principali pu? dirsi tranquillamente non applicata. E invece, probabilmente, in tempo di pandemia avrebbe mostrato la sua forza e non sarebbe prevalsa la cultura dei bonus che per questo governo sono l’unica risposta ad ogni problema.

Malgrado la crisi economica del 2009 si ? dovuti arrivare al 2017 per vedere uno dei primi effetti concreti della 328, il Reddito d’inclusione, poi diventato reddito di cittadinanza. Nel frattempo l’integrazione socio-sanitaria e tutta una serie di altri temi come la salute mentale, le dipendenze, il dopo di noi, sono rimasti al palo.

Oggi ? evidente come la medicina territoriale dovrebbe essere interconnessa ai servizi sociali in una logica di welfare comunitario capace di generare interventi personalizzati. Dobbiamo restituire al sociale un ruolo importante, capace di orientare anche tutte le altre politiche, perch? il prendersi cura delle persone fa bene a tutta la societ?, promuove la partecipazione e il senso di responsabilit? collettivo. Come dice il Papa “siamo tutti sulla stessa barca”.

Purtroppo negli ultimi anni si sono fatte scelte diverse: il bonus beb? al posto dei servizi per l’infanzia, le agenzie interinali al posto delle cooperative sociali, l’intervento di cura sanitaria in mancanza degli interventi di prevenzione sociale. Oggi l’Italia spende 130 miliardi in interventi sanitari e solo un miliardo e mezzo in interventi sociali. Eppure sappiamo che un euro speso in prevenzione ne fa risparmiare 9 in interventi di cura.

Malgrado ci? i servizi sociali continuano a reggere e durante il primo lockdown hanno dimostrato una efficienza per molti inaspettata. Malgrado ci? la gente ha imparato a conoscere, ad apprezzare e a fidarsi dei servizi sociali e tutti guardano al mondo del sociale con rispetto.

A questo punto, passati i vent’anni, bisogna diventare adulti. Bisogna sostenere adeguatamente i livelli essenziali di assistenza. Bisogna vigilare affinch? la collaborazione con il Terzo settore si vera e concreta, affinch? i piani di zona siano realmente lo specchio di una concertazione e di una programmazione condivisa e non invece un documentino compilato giusto per rispettare le formalit?. Bisogna dare alle persone gli strumenti affinch? possano dare dignit? alla propria esistenza anzich? lasciarle a vita dipendenti da servizi con risorse insufficienti.

Dobbiamo ancora uscire dal pantano dell’assistenzialismo e pensare strategie nuove capaci di garantire i diritti delle persone. Era questo lo spirito della 328 e noi oggi abbiamo la responsabilit? di non rinnegarlo. Solo per fare un esempio, penso all’art. 14 della 328 che prevedeva i “Progetti individuali per le persone disabili”. Si sono trasformati in bonus economici neanche rivolti a tutti. Come a dire: non siamo capaci di costruire progetti personalizzati e allora vi diamo dei soldi. solo se avete un ISEE basso, per?!

Forse ? tempo di darci una mano fra Comuni, Asl, Universit? e Terzo settore per far s? che il sociale si senta meno solo. So che l’Amministrazione provinciale non ha pi? nessuna competenza in materia di politiche sociali ma la Regione Lazio ? troppo lontana per avviare una seria riflessione sul sistema dei servizi sociali nel nostro territorio, sulle prospettive di integrazione socio-sanitaria, sulla reale collaborazione fra pubblica amministrazione e privato sociale.

Mi domando se non si possa aprire una stagione nuova che, partendo dalla riflessione sulla tenuta dei servizi sociali al tempo del covid, in occasione dei 20 anni della 328, possa restituire centralit? alle politiche di coesione sociale. 

“Non rubate la notte ai giovani”

 Un presidio educativo per prevenire risse e spaccio

Sabato notte l’Unit? mobile in piazza con Asl e Amministrazione comunale in prima linea

Le Istituzioni scendono in piazza per stare tra i giovani. Una iniziativa fortemente voluta dal Sindaco Enzo Salera sulla quale si ? messo al lavoro l’Assessore alle Politiche giovanili Luigi Maccaro coinvolgendo l’Unit? mobile di Exodus, il Ser.D. di Cassino e il Dipartimento dipendenze della ASL di Frosinone.

Insieme alle istituzioni che da anni si occupano di dipendenze ci saranno i volontari del servizio civile e nel corso delle prossime settimane si aggiungeranno altre associazioni che hanno a cuore il divertimento notturno sano e rispettoso delle regole.

Per questo lo slogan che ? stato scelto per l’iniziativa ? “Non rubate la notte ai giovani”, per non confondere le regole con il diritto naturale dei giovani a divertirsi.

?La notte ? il luogo ideale per i ragazzi – afferma Luigi Maccaro – il momento in cui la societ? ufficiale, quella ordinata e istituzionale va a dormire e prende spazio quella che contesta, che trasgredisce, che cerca una propria identit? attraverso la sfrontatezza, mettendo alla prova i limiti propri e della societ?. ? naturale ed ? giusto che, tra i 16 e i 25 anni, sia cos??.

?Dobbiamo renderci conto – prosegue Luigi Maccaro – che la vera scommessa nella formazione dei giovani sta tutta nel tempo libero! Famiglia e scuola sono gi? in qualche modo presidiate. Si possono formare e supportare genitori e insegnanti ma il deserto educativo sta nel tempo libero. E’ l? che dobbiamo stare perch? l?, nel tempo libero, nascono i conflitti e gli amori, la noia e le passioni, le depressioni e i protagonismi?.

?Ed ? altrettanto giusto – aggiunge il Sindaco Salera – che gli adulti non si limitino a criticare, che l’amministrazione non si limiti a fare ordinanze, bisogna fare di pi?. Bisogna presidiare i luoghi del divertimento affinch? le “teste calde” capiscano che non c’? spazio per certe esagerazioni?.

“Non rubate la notte ai giovani” ? rivolto agli stessi giovani che in alcuni casi, pochissimi per fortuna, trasformano il divertimento in tragedia. ? rivolto ai gestori dei locali che vendono alcol ai minorenni, agli spacciatori che rovinano la vita di moltissimi adolescenti. ? rivolto ai bulli sempre in cerca di una rissa e a coloro che bevono fino a collassare. 

Ma ? rivolto anche ai genitori che devono avere consapevolezza che l’educazione richiede perseveranza e testimonianze positive, ? rivolto agli insegnanti che a scuola devono fornire anche competenze sociali, ed ? rivolto a tutti gli adulti che vorrebbero i giovani tutti a casa entro le 22 in modo da non doversi confrontare con il proprio compito educativo.

Questo primo passo serve ad aumentare la consapevolezza in citt? che la movida sicura ? una responsabilit? di tutti e che la comunit? locale, le istituzioni, i cittadini, il privato sociale devono fare squadra per la serenit? collettiva.

Il mondo del commercio e della cultura hanno cominciato alla grande recuperando alcune zone del centro citt? al divertimento sicuro e sottraendole al bullismo e allo spaccio. Ora servono politiche giovanili pi? dirette alla prevenzione del disagio, delle devianze e delle dipendenze. 

Sabato notte si comincia. Il presidio di piazza Labriola sar? attivo dalle 19 alle 2 di notte. Gli operatori distribuiranno gadget porta-mascherine per ricordare anche la necessit? di prevenire il contagio da covid-19 ma ci saranno anche alcol-test monouso, mascherine e materiale informativo.

Ecco perché al referendum voterò NO

Voto NO perch? il problema non sta nel numero dei parlamentari ma nel modo in cui vengono eletti, o meglio, nominati.

Voto NO perch? non se ne pu? pi? di questa deriva populista, demagogica e autoritaria guidata dalla Lega e dal M5S che per potersi esprimere ha bisogno di delegittimare il Parlamento.

Voto NO perch? questo ? uno sfregio alla Costituzione.

Voto NO perch? ridurre dello 0,007% la spesa pubblica italiana abbattendo la rappresentativit? dei territori in Parlamento non ha senso. Gi? sono praticamente nominati dalle segreterie dei partiti, cos? saranno sempre meno e sempre pi? controllabili da pochi oligarchi populisti.

#iovotoNO