Anche io sabato sono andato allo Stadio, ingenuamente forse, con la mia famiglia, per assistere alla cerimonia inaugurale dei CNU, senza biglietto di invito, poich? avevo dimenticato di rispondere alla mail di invito ricevuta dalla segreteria del Rettore. Quando ho capito che l’invito non era necessario solo per Siani ma anche per la manifestazione sportiva, era troppo tardi, i bambini avevano gi? sentito la musica che proveniva da dentro lo stadio. Pazienza, abbiamo ripiegato rapidamente su un bel gelato ed una serata con gli amici.?
Non c’? nessun bisogno di fare polemiche, lanciare accuse e approfittare del disguido per occupare due mezze colonne a buon mercato. Anche io credo che si potevano fare scelte diverse ma mi levo tanto di cappello di fronte ad una Istituzione come l’Universit? che oltre a dare lustro alla citt? si ? assunta la responsabilit? di organizzare un evento importante come i CNU.
I “soloni” che invece campeggiano sui giornali in queste ore con le loro polemiche sterili non fingano di dolersi della distanza fra l’Ateneo e la Citt?. Perch? non hanno fatto niente per cercare una sinergia con l’Universit?. Ma il tema non ? solo questo. Il tema ? l’invidia. Banale se volete ma motivo di riflessioni pi? ampie.
Gli albergatori se la prendono con l’Abate di Montecassino che non gli manda i turisti a dormire e a mangiare. I commercianti se la prendono con il Rettore che non gli manda gli studenti a comprare le scarpe. Le pizzerie se la prendono con noi perch? gli montiamo il palco davanti omettendo di ricordare che davanti al palco ci sono oltre 5 mila persone molte delle quali amano la pizza. Gli amministratori comunali se la prendono con tutti perch? il Comune non ? al centro dell’Universo.
? la storia di sempre. Questa citt? sta vivendo una grave crisi economica, non diversa dal resto del Paese. L’economia rurale ? stata sostituita selvaggiamente da quella industriale, gli operai hanno favorito lo sviluppo del commercio. Ora la parabola si va esaurendo. I cartelli vendesi e affittasi (a cifre esagerate viste le condizioni economiche generali) campeggiano ovunque. Tutti si affannano a cercare di salvare il salvabile. Si chiede alla Fiat di tornare ad investire. E va bene.
Ma bisogna avere anche il coraggio di immaginare una prospettiva diversa per questo territorio.?Una prospettiva che sia condivisa da tutti, ovvero, che veda insieme le forze sociali, imprenditoriali, formative, politiche, riunite ed impegnate in uno sforzo collettivo verso un obiettivo comune. Altro che puntarsi il dito l’uno contro l’altro.
Continua a regnare la visione miope sull’oggi, sul profitto immediato, sul paio di scarpe in pi? vendute. Ma i nostri figli dove dovranno emigrare per trovare lavoro fra vent’anni? Cosa stiamo costruendo, oggi, per dare loro un futuro possibile? Anzich? lamentarci perch? l’Universit? va dritta per la sua strada perch? non costruiamo le condizione per camminare insieme?
I politici fanno a turno per lanciare ricette improbabili di rilancio del territorio. Ricette che lasceranno sempre il tempo che trovano perch? non sono frutto di un percorso condiviso con gli altri. Le uniche prospettive possibili potranno vivere esclusivamente sulla collaborazione di tutti. Le genialate dell’ultima ora servono solo ad andare sui giornali. Mentre i ragazzi rimangono disoccupati e le famiglie rinunciano a fare la spesa.
Paghiamo lo scotto di una classe dirigente inadeguata che ha occupato posti di governo negli ultimi vent’anni affaccendata a curare interessi individuali utilizzando soldi e potere pubblico. Ora i soldi sono finiti, i servizi chiusi, i debiti alle stelle, i negozi vuoti, i palazzi invenduti, le mont blanc nei cassetti. I protagonisti del territorio continuano a non parlarsi e a non cercare soluzioni comuni. Ognuno cerca le soluzioni per s?, convinto di vederci pi? lungo degli altri. Dobbiamo capire che il bene individuale non ? pi? possibile. Il bene di ciascuno pu? essere solo conseguenza del bene di tutti.
Speriamo che nasca una nuova classe dirigente che non brami di occupare gli spazi che prima erano di altri. Speriamo che l’aspirazione maggiore sia quella di “servire” la comunit? di questo territorio, in uno spirito di squadra e di collaborazione con le altre istituzioni pubbliche e private, senza vanit? personali, senza invidie, senza l’idea di tirare a campare perch? ormai stiamo tirando le cuoia!
By Pierluigi Daniele
Tutto ? sintetizzabile nel dilemma del prigioniero di Albert Tucker la miglior strategia ? quella tutti accusano tutti senza trovare accordi.
Pierluigi Daniele
By Di Lonardo Michele
Bravo Luigi, quello che manca a Cassino ? la capacit? di programmare e di cooperare. L’anno 2014 alle porte, importanti Anniversari / Commemorazioni da organizzare…. ma c’? il vuoto e perdiamo importanti occasioni di lavoro. Nonostante che i nostri leader vengono sollecitati per chiedere un appuntamento…. Il nulla. Dove andremo —> da nessuna parte.. Solo bravi a criticare. Di Lonardo Michele