Questa ? la macchinina che mi ha regalato Francesco, un piccolo ospite della casa famiglia nella quale sono stato questa mattina perch? mi sembrava il modo migliore per celebrare la Giornata mondiale per la tutela dei diritti dell?infanzia e dell?adolescenza.
Francesco con quel gesto ha sintetizzato nella maniera pi? semplice ed efficace il clima di accoglienza, di familiarit?, di condivisione che si respira in quel posto.
Chi ? abituato a frequentare queste realt? sa bene che non hanno nulla a che fare con la solitudine o la tristezza. Forse vengono da l? ma ben presto si trasformano in storie di bellezza, occasioni di crescita, percorsi che portano bambini e ragazzi che hanno conosciuto la violenza a diventare adulti capaci di fare famiglia e prendersi cura di s? stessi senza bisogno dei servizi.
A noi tocca valorizzare la loro esperienza, avere uno sguardo capace di comprendere la fatica che stanno facendo avendo fiducia in loro, nella loro capacit? di ricostruirsi con l?aiuto dei loro operatori.
E? grazie alla fiducia che si smontano i meccanismi dell?isolamento e li si aiuta a non replicare le situazioni che hanno subito.
L?esperienza della casa famiglia ? proprio questo: un luogo di protezione ma soprattutto una finestra sul futuro, su una nuova possibilit? di vita.
Molti genitori ?trascuranti? riconoscono e ringraziano il lavoro dei servizi e delle strutture perch? grazie a questo periodo di tempo nel quale i minore viene collocato in casa famiglia, loro hanno il tempo e la possibilit? di curarsi e ricostruirsi come persone nuove.
E il gesto di Francesco, nella sua essenzialit?, racconta tutto questo. Sar? in grado di ricambiare da qui a Natale?
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